La sanità non funziona e i calabresi vengono in Lombardia. Ma i voli per Orio costano troppo
Tante persone hanno bisogno di prendere l'aereo, per salute o per lavoro. E il comitato dell'aeroporto protesta: «Chi è quel pazzo disposto a pagare così tanto?»
«Volare da Crotone costa a volte anche 395 euro solo andata per andare a Bergamo!». A lamentare il prezzo dei voli di collegamento tra le due città non è chi vuole farsi una vacanza o chi del viaggio fa un vezzo, ma chi, per esigenze di lavoro, salute, assistenza si ritrova ad avere l’urgente necessità di coprire la distanza che via terra arriva a toccare le dodici ore di auto, triplo cambio e quindici ore al minimo con i treni (senza contare che i prezzi non sono poi tanto più bassi di quelli degli aerei). Il volo per Bergamo da Crotone e viceversa, ha toccato, tra andata e ritorno la cifra di 335 euro e in generale, anche andando al risparmio, difficilmente si arriva a spendere meno di 220-50 euro, pari a quelle per atterrare in Marocco, viaggio di quasi quattro ore, oppure, in per sperimentare una direzione diversa, la metà di quanto si spende per andare a Lappeenranta, il villaggio di Babbo Natale).
Il Comitato cittadino aeroporto di Crotone si è fatto portavoce dei disagi e delle difficoltà di chi si ritrova a dover sganciare cifre esorbitanti per un viaggio di poco più di un’ora e mezza. «Chi è quel pazzo disposto a pagare così tanto?» è la domanda retorica che si pone il Comitato, che ha già in pugno la risposta: «Le persone sono disperate e devono essere al Nord in poche ore. Si tratta quasi sempre di viaggi per gravissimi motivi di salute, i cosiddetti viaggi della speranza, pagati con l'aiuto di tutta la famiglia. Un prezzo così alto significa che c'è tanta richiesta e pochissima offerta per questo motivo gli ultimi posti disponibili su un aeroplano sono molto costosi». Bergamo, e la nostra regione in generale, per quanto abbia ormai dimostrato di non saper dare sempre risposte adeguate sul fronte quotidiano della medicina territoriale, tra liste di attesa lunghissime e carenza di medici di base, resta comunque un’eccellenza nella medicina specialistica, tanto che sono circa 165 mila pazienti che si spostano ogni anno dalla propria regione per curarsi in Lombardia.
L'accusa dei crotonesi non va di certo contro i bergamaschi, ma scaglia direttamente contro il Ministero dei Trasporti e contro le istituzioni locali che non si fanno portatori dei problemi e delle istanze dei cittadini ai piani più alti. «Dovremmo avere le istituzioni locali, sindaci e presidente di provincia al nostro fianco. La Regione Calabria può intervenire facendo leva su strumenti di promozione turistica ed anche sulla gestione degli scali. Inutile riempire le piazze durante le campagne elettorali e promettere qualcosa che rimarrà purtroppo solo una promessa».