La tangenziale di Verdello dimostra che si può fare a meno della Bergamo-Treviglio
Affiancati dal Comitato Cambiamola! e dal Comitato NoAutostrada, dichiarano: «Vedere che funziona è un buon modo di incominciare il 2023»
(3 gennaio 2023) La tangenziale di Verdello, almeno per quanto riguarda il primo lotto, è percorribile solo da qualche settimana e da ancora meno è stata inaugurata alla presenza del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ma sta già facendo sentire la differenza sul traffico. A farlo notare sono anche Legambiente Provincia di Bergamo, il Comitato Cambiamola! e il Comitato NoAutostrada Treviglio Bergamo, che commentano: «Aprire i quotidiani locali e leggere gli articoli che raccontano come è cambiata la viabilità locale pur di fronte a un’infrastruttura incompleta e che risolve solo uno dei nodi è un buon modo di incominciare l'anno nuovo».
«Lo dicevamo da anni»
I tre gruppi ricostruiscono la storia di questa opera, sottolineando il proprio ruolo e contributo: «Ottobre 2017: con nostra soddisfazione Regione Lombardia metteva a disposizione parte delle risorse necessarie a risolvere il nodo di Verdello. Finalmente grazie al lavoro dell’allora presidente della Provincia Matteo Rossi, del delegato alle Infrastrutture Pasquale Gandolfi, del lavoro di supporto fatto dall’assessore regionale Alessandro Sorte si avviava il percorso necessario a risolvere parte delle problematiche di mobilità della nostra provincia. Lo dicevamo da anni ne abbiamo avuto la conferma in questi giorni: le soluzioni viabilistiche non avvengono attraverso le autostrade ma eliminando i colli di bottiglia lungo i percorsi; un approccio meno costoso, più sostenibile e più efficiente dell’Ipb Autostrada Treviglio-Dalmine».
L'unico rimpianto
Per Legambiente e i due comitati, nati per contrastare l'autostrada Bergamo-Treviglio, il successo della tangenziale est di Verdello rappresenta un punto da usare a vantaggio delle proprie posizioni, perché, dal loro punto di vista, andrebbe a risolvere parte dei problemi dei collegamenti tra Bassa Bergamasca e hinterland, senza deturpare il paesaggio e impattare a livello ambientale. Nel festeggiare e accogliere la nuova opera, riservano però anche una nota negativa: «L’unico rimpianto da parte nostra è che ci sia voluto così tanto tempo e che coloro che hanno fatto molto per contrastare quest’opera oggi se ne prendano i meriti. Ora auspichiamo che il futuro del nostro territorio apprenda questa lezione: le risorse vanno spese bene, salvaguardando il territorio e sviluppando progetti di qualità».