Riqualificare non è la soluzione

La zona rossa non basta: il Comitato di via Paglia a Bergamo chiede pattugliamenti tutta la sera e restrizioni severe

Oltre 200 persone hanno sottoscritto la richiesta di avere forze dell'ordine sul posto dalle 18 alle 24 e di sospendere la licenza per i mini market che si "trasformano" in bar

La zona rossa non basta: il Comitato di via Paglia a Bergamo chiede pattugliamenti tutta la sera e restrizioni severe

In via Paglia a Bergamo non c’è tempo per aspettare la riqualificazione della via, con il cantiere che dovrebbe partire la prossima primavera. Il problema è adesso e continua a esserci, nonostante la zona rossa – che pur qualche miglioramento lo ha comportato – e gli impegni che Palazzo Frizzoni ha preso davanti a cittadini e comitati, anche al termine del corteo giunto davanti al Comune sabato 25 ottobre.

Lo spaccio è ricominciato

A ribadirlo è il Comitato che rappresenta la gente che lì e nei dintorni abita e ha negozi e che in una lettera del 24 ottobre (sottoscritta da più di duecento persone) ha presentato una serie di richieste molto precise alla Giunta Carnevali, alla Prefettura e alle forze dell’ordine. Necessarie, secondo gli abitanti, perché negli ultimi tempi la situazione nel quartiere è di nuovo peggiorata.

L’appello girato alle istituzioni è stato inviato anche a noi di PrimaBergamo, collegandosi al nostro articolo in cui si ricordava come, a fronte di milioni di euro spesi per la sicurezza negli ultimi anni, il degrado non sia sparito.

Secondo i firmatari della missiva, lo spaccio di droga nelle vie Paglia, Bonomelli e Novelli è ricominciato, insieme al conseguente abuso di droga e alcolici su suolo pubblico. Un fenomeno, quest’ultimo, legato anche alla cattiva abitudine di alcuni mini market di lasciar bere alcolici ai propri clienti sul posto, nonostante non abbiano la licenza di bar e locali. Si creano così assembramenti, sia diurni che notturni, e a volte sfociano in schiamazzi, risse e degrado.

Residenti minacciati da balordi

«A ciò si aggiungono le sempre più frequenti intimidazioni e minacce subite dai residenti da parte di soggetti (presumibilmente spacciatori) particolarmente aggressivi» ha reso noto nella sua lettera alle istituzioni il Comitato, che ha quindi poi spiegato come «tali comportamenti compromettono la sicurezza, la vivibilità dell’intero quartiere, nonché il diritto al riposo dei cittadini».

Pur riconoscendo alcuni miglioramenti temporanei nei mesi estivi, dovuti ai provvedimenti della zona rossa, quella che si denuncia oggi è «una nuova recrudescenza delle attività illecite, con episodi quotidiani di violenza, intimidazioni ai residenti e ai commercianti, degrado e diffusa percezione di insicurezza».

La traduzione di tutto questo è che, sebbene le autorità senza dubbio ci abbiano messo la faccia e abbiano cercato di arginare, il degrado rimane. Soprattutto, la delinquenza rimane. Quindi, le misure prese finora sono giudicate insufficienti e, per dare una scossa alla situazione, il Comitato chiede di provare con una nuova ricetta, adottata anche in altre città italiane: restrizioni e limitazioni.

Altro che zona rossa…

Il Comitato ha perciò domandato all’Amministrazione, alla polizia locale e alla Questura innanzitutto la presenza giornaliera, stabile e continuativa, dalle 18 alla mezzanotte, di una pattuglia delle forze dell’ordine, con contrassegni ben visibili, nell’angolo tra via Novelli e via Paglia. Niente passaggi, niente controlli anche se frequenti. Deve stare lì tutta sera e i delinquenti devono vederla molto bene. Inoltre, si chiede di istituire il divieto di assembramento e bivacco su suolo pubblico, con l’intensificazione dei controlli nelle tre vie.

Altro provvedimento che non può mancare è l’adozione di una politica anti-alcol, con divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche da parte degli esercizi di prossimità, dalle 19 di sera fino alle 6 del mattino. In alternativa, si è proposta una limitazione restrittiva, non temporanea, dell’orario di chiusura degli esercizi coinvolti.  Devono chiudere alle 19.30 e aprire non prima delle 6 del mattino successivo. Date le pratiche poco corrette di alcuni esercenti, è necessaria anche la verifica delle licenze commerciali e delle autorizzazioni degli esercizi di vicinato. Se ci sono irregolarità, bisogna sospendere o revocare la licenza.

I criminali ci sono dunque riusciti: a causa di una situazione sfuggita al controllo, alla limitata capacità del Daspo urbano e dei provvedimenti di espulsione, unite alle scarse risorse stanziate dal Governo per la sicurezza urbana, ora i cittadini vogliono le maniere forti. Vogliono delle guardie che osservino per ore tutto e tutti, punizioni esemplari per chi davanti al suo negozio lascia bighellonare soggetti poco raccomandabili. La riqualificazione – è forse il messaggio del Comitato – servirà a ben poco, se le future panchine, le aiuole ed i marciapiedi allargati non saranno vissuti dai cittadini, perché occupati da pusher e balordi.