L'abbraccio di 200 persone al Santuario di Caravaggio per dire no alla logistica di Misano
Il polo deturperà il paesaggio intorno al bene, per questo è nata la mobilitazione "Salviamo il suolo". Il Pd: «Serve una legge regionale»
La manifestazione "Salviamo il suolo", organizzata da un gruppo di associazioni, circoli, comitati e gruppi di cittadini uniti per la salvaguardia del territori, ha fatto tappa nella mattinata di oggi, sabato 20 aprile, davanti al Santuario di Caravaggio.
La mobilitazione, che ha coinvolto duecento persone, vuole fermare il progetto del polo logistico di Misano, che deturperà anche la zona vicina alla basilica, tutelandone il paesaggio circostante.
L'abbraccio al Santuario
Come riportato dal Corriere Bergamo, davanti al Santuario è stato allestito un grande palco, dal quale hanno parlato il rettore del Santuario, don Amedeo Ferrari (anche i vescovi della Lombardia si sono schierati contro); Massimo Arati del gruppo Laudato sii; Paolo Falbo del Circolo Legambiente Serio e Oglio e Barbara Meggetto presidente di Legambiente Lombardia.
I manifestanti hanno dato poi il via a un flashmob formando una lunghissima catena umana, che ha abbracciato il Santuario ed è stata corredata da tre striscioni: «Salviamo il Santuario», «Salviamo il suolo» e «Basta logistiche mangiasuolo».
Presente anche il Pd
Alla manifestazione hanno partecipato anche alcuni membri del Partito Democratico del territorio: il consigliere regionale Davide Casati, il segretario provinciale Gabriele Giudici e Mirko Gatti, segretario del Circolo locale.
«È vergognoso che nella bassa si continui a consumare suolo in questo modo - dichiara Giudici -, deturpando inoltre le bellezze architettoniche ed ambientali del nostro territorio. Vogliamo una bassa bergamasca migliore: più bella e salubre. Non vogliamo che la nostra terra diventi il magazzino della Lombardia».
I consiglieri regionali Matteo Piloni (a sinistra) e Davide Casati a destra
Il Segretario provinciale Pd Gabriele Giudici
Serve una legge regionale
Casati, presente insieme anche al collega Matteo Piloni (di Crema), sottolinea: «Abbiamo voluto essere presenti questa mattina per dire no a questo nuovo insediamento di logistica vicino al Santuario e per rimarcare la necessità di una legge regionale per regolamentare gli insediamenti delle logistiche: la Regione deve esercitare il ruolo di regia sovracomunale che le compete, per contenere il consumo di suolo, incentivare il recupero delle aree dismesse, e prevedere che i Comuni lavorino insieme per una pianificazione sovracomunale e non come avviene oggi, che sono solo comunali».
Aree dismesse c'è ne sono in quantità nella bassa, c'è proprio bisogno di deturpare i simboli della nostra civiltà cristiana con agglomerati industriali e di logistica ad ogni angolo della nostra Bassa?