Da Città Alta arriva un grido d’allarme dei residenti, che denunciano un progressivo processo di “espulsione” dal quartiere storico. A farsene portavoce è Marco Foresti, che in una lunga lettera inviata alla sindaca e ora resa pubblica, descrive il disagio crescente di chi vive all’interno delle Mura.
«Come residente di Città Alta, sono testimone di un lento ma costante processo di espulsione dei suoi abitanti, specialmente di quelli meno abbienti, e degli esercizi di vicinato», scrive Foresti. «Questo processo non è casuale, ma la diretta conseguenza di politiche che ignorano le esigenze di chi vive e lavora qui ogni giorno».
Nella missiva, l’autore elenca cinque punti critici che, a suo dire, “stanno soffocando il quartiere”: la carenza cronica di parcheggi per i residenti, la scomparsa dei negozi di vicinato, le sanzioni e la burocrazia che colpiscono i piccoli esercenti, il problema del degrado e dei rifiuti, e un trasporto pubblico “inadeguato e inefficiente”.
Il caso più urgente riguarda la riqualificazione di piazzetta Angelini, attualmente utilizzata come parcheggio dai residenti. Foresti denuncia che il Comune vuole “liberare la piazza dalle auto senza offrire soluzioni alternative sostenibili”. E precisa: «Non siamo contrari all’idea, ma chiediamo che ciò avvenga solo dopo aver predisposto azioni compensative reali».
Al centro della critica c’è anche l’impatto del turismo di massa, che – secondo Foresti – avrebbe favorito attività rivolte ai visitatori penalizzando però le botteghe di quartiere: «È mai possibile che un’amministrazione comunale non riesca a distinguere tra chi trae vantaggio da questa situazione e chi deve essere tutelato per poter continuare a vivere e lavorare nel centro storico?».
Foresti non risparmia nemmeno la Giunta, accusata di incoerenza politica: «Trovo inammissibile che proprio un’amministrazione di centrosinistra operi così ottusamente per danneggiare il quieto vivere di quelle famiglie meno abbienti che ancora resistono. Le politiche in atto rischiano di trasformare Città Alta in un quartiere per soli ricchi». Un esempio citato nella lettera è la proposta di spostare i residenti al parcheggio della Fara, con un costo annuale che – scrive – «rappresenta un aumento del 1200% rispetto all’attuale pass di 120 euro».
Non manca un giudizio severo anche sul progetto della stessa piazzetta Angelini: «I rendering mostrano una piazza storica trasformata in un anonimo piazzale, con strutture prefabbricate e piante in grandi vasi che non si integrano con il contesto. Un progetto definito provvisorio dagli stessi assessori, che assomiglia più all’estetica di un centro commerciale che alla vivibilità di una comunità. Mi chiedo: la Soprintendenza latita?».
La richiesta finale è chiara: posticipare la riqualificazione per avviare un vero percorso di progettazione partecipata. «Solo così – conclude Foresti – potremo realizzare un progetto definitivo, di qualità, condiviso con la città e degno del luogo, evitando lo spreco di risorse pubbliche». Un appello che non riguarda solo i residenti, ma – nelle parole dell’autore – «l’anima stessa di Città Alta», oggi sospesa tra turismo e quotidianità.