L'appello di Giancarlo Moioli, che vive tra Nembro e Alzano: «Serve più cura dei boschi»
Nella notte tra domenica 7 e lunedì 8 luglio, tra Lonno, Monte di Nese e Poscante sono scesi ben 79 mm di pioggia. E non succedeva dal 1977

di Elena Conti
Nella notte tra domenica 7 e lunedì 8 luglio, il nubifragio che si è abbattuto sulla Bergamasca è stato particolarmente violento in alcune zone di Nembro, in particolare nell’area compresa tra Lonno, Monte di Nese e Poscante.
Una vera e propria bomba d’acqua: come riporta l’ex funzionario della Comunità Montana Giancarlo Moioli, che risiede tra Alzano Lombardo e Nembro nella valletta dove scorre il torrente Luio, il pluviometro ha segnato ben 79 millimetri di pioggia.
Si sono verificati alcuni danni: la strada che porta all’azienda agricola di Mattia Benigni è franata, e anche un pezzo di proprietà di un altro abitante della zona è stato eroso dal torrente.
«Per diversi giorni abbiamo lavorato con badili e cariole per ripulire il disastro - afferma Moioli -; i boschi hanno vomitato fuori di tutto, legni e detriti marci a tonnellate. Il Luio è straripato, non succedeva dal 1977: quella volta aveva allagato le case in fondo al paese tra Viana e Alzano Sopra, perché i temporali si erano susseguiti per più giorni. Stavolta il danno più grande lo ha avuto Mattia, giovane e ostinato allevatore di capre: la strada d’accesso al suo insediamento rurale è franata in molti punti, anche se lui rimane ottimista e dice che si riesce lo stesso a passare».
«I boschi hanno bisogno di manutenzione. A fronte dell’aumento dell’intensità delle precipitazioni atmosferiche, è corrisposto un abbandono del territorio che quadruplica il danno (...)