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Lavori in Radioterapia all'ospedale di Treviglio: pazienti spostati dal 6 maggio

L'attuale ha 17 anni e da qui è nata la scelta di cambiarlo. Durante i lavori, però, «il fermo macchina è assolutamente necessario»

Lavori in Radioterapia all'ospedale di Treviglio: pazienti spostati dal 6 maggio
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È ora di andare in pensione per il macchinario per la Radioterapia, indispensabile per le cure dei pazienti oncologici, dell'Ospedale di Treviglio. Ormai datato (ha 17 anni), anche se sicuro ed efficace, nell'ultimo periodo è stato oggetto di numerosi guasti che ne hanno inficiato l'efficienza. Così l'Asst Bergamo Ovest ha richiesto l'acquisto di un nuovo acceleratore.

Ultimissima generazione

I fondi di investimento del Pnrr permetteranno un rafforzamento dell'infrastruttura tecnologica e cure sempre più performanti e al passo con i miglioramenti fatti dalla medicina moderna. Come riportano i colleghi di Prima Treviglio, lunedì 6 Maggio 2024 inizieranno i lavori per la sostituzione dell'Acceleratore Lineare con un'apparecchiatura di ultimissima generazione. Conseguenza inevitabile sarà quindi la sospensione delle attività.

E i pazienti?

Il Reparto di Treviglio però non chiuderà completamente: il personale medico e infermieristico sarà sempre presente e proseguirà l’attività ambulatoriale con le prime visite, col follow-up, le consulenze e le urgenze non differibili. Le terapie a Treviglio riprenderanno, indicativamente, a fine settembre. Nel mentre, l'Asst si è già curata di stipulare alcune convenzioni ad hoc per l'invio dei pazienti in altre strutture del territorio, possibilmente nella più prossima al proprio domicilio. L'obiettivo è quindi quello di garantire la continuità e gli elevati standard di cura e riducendo al massimo i possibili disagi dovuti alla sospensione e alla ricollocazione.

«Operazione necessaria»

Il direttore sanitario Antonio Manfredi sottolinea: «Il fermo macchina si rende assolutamente necessario per aggiornare e migliorare la tecnologia del servizio. Parliamo di un macchinario per la radioterapia all'avanguardia (il costo stimato per i lavori è di circa 2,5 milioni di euro, ndr) con prestazioni elevatissime, che consentirà di ottenere risultati migliori e con minori sedute rispetto alla vecchia apparecchiatura ora in dismissione, ottimizzando quindi l'efficienza dei percorsi di cura. Questo ci consentirà di accelerare e di incrementare ulteriormente i servizi per la cittadinanza. Tutti i pazienti ancora in terapia discuteranno con i professionisti la miglior allocazione possibile, solitamente più prossima al domicilio e saranno presi in carico dai dirigenti medici della radioterapia scelta, con adeguato passaggio di consegna».

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