la polemica

Lavori per la Casa dell’Acquedotto sulle Mura ancora fermi: Ribolla chiede spiegazioni

«Doveva essere pronta per Bergamo Capitale della Cultura ma ad oggi nulla è stato toccato» lamenta il consigliere in un'interrogazione scritta

Lavori per la Casa dell’Acquedotto sulle Mura ancora fermi: Ribolla chiede spiegazioni

La Casa dell’Acquedotto sulle Mura Veneziane, assegnata al Bar Flora nell’ottobre 2022, è ancora un cantiere fermo. Il consigliere comunale Alberto Ribolla (Lega) ha presentato una nuova interrogazione per fare chiarezza sui ritardi che stanno caratterizzando il progetto di riqualificazione dell’edificio storico posto in posizione strategica per l’accesso a Città Alta.

Un progetto nato anni fa

L’assegnazione della gestione dell’ex casa del custode dell’acquedotto – come veniva inizialmente chiamata, anche se secondo Ribolla il nome corretto sarebbe «Casa dell’Acquedotto del 1890» – doveva rappresentare una vetrina per Bergamo nell’anno della Capitale della Cultura 2023.

«Evidentemente l’obiettivo non è stato centrato», sottolinea il consigliere leghista, «visto che ad oggi nulla è stato toccato e l’anno della Capitale della Cultura si è chiuso quasi 2 anni fa».

L’edificio di circa 95 metri quadrati, con terrazza esterna di 300 metri quadrati e dehors di altri 150, necessita di un intervento manutentivo dal costo di 160 mila euro a carico dei gestori. All’interno dovrebbe sorgere un punto informativo-turistico affiancato da un bar, con l’obiettivo di creare collaborazioni con il terzo settore, l’Orto Sociale e il Carcere di Bergamo.

Le promesse di marzo non mantenute

A marzo 2025 il titolare Andrea Spinelli aveva dichiarato che «la fine del cantiere era prevista per febbraio 2026», spiegando le difficoltà incontrate.

«L’avvio del cantiere è stato un processo piuttosto difficoltoso – aveva chiarito Spinelli -, perché purtroppo i tempi tecnici della Soprintendenza si sono rivelati davvero lunghi: da quando abbiamo vinto il bando, infatti, sono passati 2 anni, con la consegna delle chiavi a novembre 2024».

Anche l’assessore alla rigenerazione urbana Francesco Valesini aveva confermato l’inizio dei lavori che prevedono impermeabilizzazione della copertura, risanamento degli intonaci, adeguamento dell’impianto termico ed elettrico e isolamento termico del pavimento.

I dubbi del consigliere Ribolla

Tuttavia, secondo Ribolla, «ad oggi, ad uno sguardo esterno, in realtà sembra che nessun lavoro sia veramente partito». Per questo il consigliere comunale chiede chiarimenti al sindaco e alla giunta su diversi punti: se le lungaggini burocratiche siano state superate e quali fossero i dubbi della Soprintendenza, se e come il restauro sia almeno iniziato, se la fine dei lavori sia confermata per febbraio 2026.

Ribolla si interroga anche sul futuro dello spazio estivo che quest’anno è stato nuovamente attivato: sarà abolito il prossimo anno una volta completati i lavori?

Il consigliere lamenta inoltre di non aver mai ricevuto risposta a una precedente interrogazione presentata nel febbraio 2025 sullo stesso argomento, segno di come la questione stia trascinandosi senza una comunicazione chiara verso il Consiglio comunale.