Le contromisure al caro prezzi

Le acrobazie degli organizzatori bergamaschi per tenere bassi i prezzi delle patatine nelle sagre

L'olio di girasole è carissimo e non si trova, le materie prime sono decollate e anche l'affitto dei capannoni è diventato insostenibile. Alcune avvertenze

Le acrobazie degli organizzatori bergamaschi per tenere bassi i prezzi delle patatine nelle sagre
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di Marta Belotti

«Se prima l’olio mi costava trenta euro, ora arriva ai settanta». «Prima potevi prendere quante taniche volevi, ora il massimo è una, quindi abbiamo avuto problemi di banale reperimento». «Quando il fornitore mi ha detto il prezzo, non potevo crederci. A quanto avremmo dovuto vendere le patatine?!».

Bergamo e la sua provincia hanno salutato positivamente il ritorno delle sagre, delle feste di paese, di partito, di patrono, di oratorio, ma, nonostante la gioia di tornare a incontrarsi e a respirare un po’ di normalità, qualche problema, al di là della pandemia, c’è. È l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, che, coniugato alla minore capacità di acquisto delle famiglie, crea qualche ostacolo in più, ben presente a chi le feste le organizza da tempo.

Quelle di Daniele Fugini, responsabile provinciale delle Feste dell’Unità, Marco Suardi, segretario di circoscrizione della Lega Bergamo e Hinterland, don Gabriele Bonzi, responsabile di oratorio e Celestino, un’istituzione a Comonte di Seriate, sono voci che rimbalzano, ma che si concentrano tutte sullo stesso argomento: la patatina fritta. Dopotutto, è questo l’ingrediente fondamentale di ogni festa, capace di fare contenti tutti, accompagnandosi alla birra per i grandi e alle bibite per i più piccoli. L’aumento del costo dell’olio di girasole e di semi preoccupa gli organizzatori, consapevoli che si tratti della portata più richiesta dai clienti.

«Siamo andati incontro alle famiglie e alle persone» racconta don Gabriele Bonzi, reduce da due settimane di festa dell’oratorio a Osio Sotto. «Una vaschetta di patatine fritte, nel 2019 costava due euro e cinquanta; con l’aumento dell’olio, a malincuore, l’abbiamo messa a tre euro. Alla fine però, all’ultimo momento, quando meno ce lo aspettavamo, siamo riusciti a risparmiare su altro e quindi abbiamo subito abbassato nuovamente il prezzo ai due e cinquanta tradizionali». Anche perché, sottolinea Celestino parlando della sua festa: «Abbiamo spalmato gli aumenti sui vari prodotti, continuando a offrire alcuni servizi gratuiti, come i gonfiabili e il cinema sotto le stelle».

Trovare modi per risparmiare e gestire oculatamente affluenza e spesa risulta oggi imprescindibile, sia per rendere sostenibile la festa agli organizzatori, sia per non chiedere troppo ai clienti. Sono nate discussioni e occasioni di confronto, come successo all'interno degli incontri della segreteria della Lega. Dice Marco Suardi, responsabile delle Feste della Lega: «Fino a qualche mese fa, eravamo ancora convinti di poter tornare a fare tutto in grande, nei capannoni, con le oltre mille persone a sera del pre-pandemia. Invece abbiamo dovuto fare i conti con una realtà meno rosea. (...)

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