Uno striscione

Le bandiere di Palestina, Ucraina e pace appese fuori da Palazzo Frizzoni a Bergamo: «Solidarietà»

La sindaca Carnevali: «La voce della città vuole restare chiara, dalla parte della pace giusta e duratura della giustizia»

Le bandiere di Palestina, Ucraina e pace appese fuori da Palazzo Frizzoni a Bergamo: «Solidarietà»

Palestina, Ucraina e pace: queste le tre bandiere rappresentate nello striscione esposto fuori da Palazzo Frizzoni a Bergamo, in segno di sostegno alle popolazioni martoriate dalla guerra.

La bandiera palestinese, ha spiegato la sindaca Elena Carnevali, simboleggia la solidarietà con la popolazione civile di Gaza; quella ucraina, per rinnovare la vicinanza a chi resiste a un’aggressione miliare; infine quella della pace, «che tiene insieme entrambe, bussola e guida della nostra azione».

«È una scelta in continuità con l’ordine del giorno approvato a maggio dal consiglio comunale – ha aggiunto la sindaca – e con le posizioni assunte dalla giunta: la voce di Bergamo vuole restare chiara, dalla parte della pace giusta e duratura della giustizia». In città, intanto, in diecimila hanno partecipato allo sciopero generale di oggi, 3 ottobre, a sostegno del popolo palestinese e della Flotilla, dopo il corteo di ieri sera (2 ottobre).

Lo striscione con le tre bandiere

Un gesto di vicinanza e solidarietà, mentre in città si manifesta

«Gaza continua a essere un luogo martoriato, dove tutta la popolazione civile paga ogni giorno il prezzo più alto dell’invasione – ha dichiarato la sindaca Carnevali -. Sono rimaste solo macerie e le persone che vi vivono sono ancora sotto attacco, condannate a un esilio forzato in campi profughi invivibili. Occorre lavorare con determinazione per arrivare a un cessate il fuoco, alla protezione della popolazione civile di Gaza, alla liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani, alla fine dell’occupazione illegale dei territori in Cisgiordania, all’accesso pieno e sicuro agli aiuti umanitari e al rispetto del diritto internazionale umanitario».

«Allo stesso tempo – ha aggiunto -, non possiamo dimenticare che una guerra sanguinosa continua a colpire il continente europeo. In Ucraina la popolazione resiste da oltre tre anni a un’aggressione militare che ha seminato morte, distruzione e milioni di profughi. Alla comunità ucraina di Bergamo, numerosa e partecipe della vita della città, va la nostra vicinanza e la nostra solidarietà concreta. In queste ore anche la Flotilla, con a bordo donne e uomini impegnati a portare aiuti, è stata fermata in acque internazionali, in assoluto disprezzo delle regole di navigazione e con fermi ingiustificabili».

Le parole per Dario Crippa

La prima cittadina, nei giorni scorsi, ha anche scritto ai ministri della Difesa e dell’Interno per chiedere protezione per la missione, su cui si trova anche il giovane bergamasco Dario Crippa, figlio dell’assessora Marzia Marchesi, anche lui fermato dalle navi militari israeliane: in questo momento, secondo le ultime informazioni, si troverebbe in carcere di Kesdiot, nel deserto del Negev.

«La sua presenza rende ancora più vicina la nostra preoccupazione – ha aggiunto Carnevali -. Difendere la vita, la dignità e la libertà di tutte le persone, la contrarietà ad ogni forma di violenza significa difendere i valori universali di umanità e giustizia. Per questo abbiamo scelto di esporre un grande striscione davanti a Palazzo Frizzoni, con rappresentate le tre bandiere».