UNESCO

Le Mura Venete di Bergamo: un patrimonio UNESCO vissuto ogni giorno da chi vive la città

Il consigliere Jacopo Scandella racconta il valore delle fortificazioni cinquecentesche che abbracciano Città Alta

Le Mura Venete di Bergamo: un patrimonio UNESCO vissuto ogni giorno da chi vive la città

Per i bergamaschi non sono solo un monumento da ammirare, ma uno spazio di vita quotidiana. Le Mura Venete di Bergamo, riconosciute patrimonio UNESCO nel 2017 insieme ad altre opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo, rappresentano molto più di una testimonianza storica: sono un luogo vissuto, frequentato, amato dalla comunità locale.

Le mura per il consigliere Scandella

«Per noi bergamaschi le Mura Venete rappresentano qualcosa di speciale, perché non sono soltanto qualcosa che testimonia il passato, bello da contemplare, ma qualcosa che viene vissuto ogni giorno, nella quotidianità» spiega Jacopo Scandella, consigliere della Regione Lombardia. «Andare sulle mura significa vivere un’esperienza, andare a vedere qualcosa di bello, passare del tempo piacevole, e quindi è qualcosa che davvero sentiamo come presente, non soltanto come ricordo del passato».

La storia delle mura

Costruite dalla Serenissima Repubblica di Venezia nel corso del XVI secolo, le Mura di Bergamo richiesero quasi trent’anni di lavori. L’imponente sistema difensivo, lungo circa sei chilometri, fu edificato per proteggere i confini occidentali della Repubblica veneta dalle minacce provenienti dal Ducato di Milano e dall’Impero. La cinta muraria comprende quattordici baluardi, due piattaforme, cento aperture per i cannoni, due polveriere e quattro porte monumentali che ancora oggi costituiscono gli accessi principali a Città Alta.

La loro eccezionale conservazione è dovuta a una particolare circostanza storica: queste fortificazioni non furono mai messe realmente alla prova da assedi significativi, mantenendo così intatta la loro struttura originaria attraverso i secoli.

Il riconoscimento UNESCO ha confermato l’importanza di questo patrimonio non solo per Bergamo, ma per l’intera Lombardia. «Sono dei siti che hanno un valore sempre per il territorio e per tutta la nostra regione» sottolinea Scandella, evidenziando la responsabilità che ne deriva in termini di tutela e promozione.

«Senz’altro, sono mura del XVI secolo, ci sono voluti quasi 30 anni per costruirle, la fortuna è stata che non sono mai state messe alla prova di veri e propri assedi, per questo sono ben conservate, ma hanno comunque bisogno di grandi investimenti per poter essere mantenute» precisa il consigliere.

L’impegno di Regione

La Regione Lombardia si pone l’obiettivo di sostenere il Comune di Bergamo nella valorizzazione di questo patrimonio straordinario. «In questo la regione può fare sicuramente molto» afferma Scandella, riferendosi alle opportunità legate non solo alla conservazione del patrimonio artistico e archeologico connesso alle mura, ma anche allo sviluppo turistico che un sito UNESCO può generare per tutto il territorio.

Un impegno che guarda al futuro, per garantire che le Mura Venete continuino a essere, come sono oggi, un luogo vivo della città, capace di coniugare memoria storica e quotidianità contemporanea.