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Rsa, i sindacati attaccano: «Aumento delle rette inaccettabile e ingiustificato»

Secondo uno studio gli aumenti arriverebbero a 300 euro in più al mese. Ma «i rincari dell'energia sono già coperti dagli aiuti del governo»

Rsa, i sindacati attaccano: «Aumento delle rette inaccettabile e ingiustificato»
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È aumentato fino al venti per cento il costo delle case di riposo a Bergamo e in provincia. Lo sostiene un'analisi della Fnp Cisl Bergamo. Secondo il sindacato pensionati, se riuscire a corrispondere la retta mensile e poter accedere al servizio è sempre stato difficile per molte famiglie, ora lo è ancora di più.

Secondo la Fnp Cisl «tutte le difficoltà attraversate dalle strutture residenziali per anziani e da quelle della residenzialità per disabili finiscono per pesare sulle spalle degli ospiti e delle loro famiglie. Questo modo di agire non è giustificabile».

Fino a 300 euro in più

Augusta Passera dello Spi Cgil di Bergamo, Giacomo Meloni di Fnp Cisl Pensionati e Roberto Pezzotta di Uil Pensionati provinciali si fanno portavoce della convinzione che questo aumento, fino ai 300 euro mensili, non sia accettabile alla luce delle reali condizioni delle case di riposo: «Osserviamo da parte delle associazioni delle Rsa prese di posizione che mirano a recuperare risorse rivalendosi prevalentemente sugli ospiti, attraverso l’aumento delle rette».

Gli aiuti alle Rsa

I tre sindacalisti spiegano: «In questi giorni, le Rsa assistono a un aumento delle entrate nelle loro casse sia per l’incremento dell’8 per cento delle tariffe sanitarie, ma anche per l’erogazione di risorse destinate a coprire (seppur parzialmente) i rincari delle bollette energetiche, secondo quanto previsto dal Decreto Legge Aiuti-ter del governo Draghi poi convertito in legge dall’attuale esecutivo. Saranno, infatti, erogati contributi una tantum per attenuare l’aumento dei costi sostenuti per utenze di energia elettrica e di gas nel 2022 rispetto ai costi del 2021. Contestualmente è in atto una tendenziale riduzione dei costi energetici, del 33 per cento per il gas e del 19 per cento  dell’energia elettrica».

Le richieste: rette più basse e niente tagli al personale

È sulla base di questo quadro, che i sindacati lanciano l'accusa: «Dunque le bollette saranno meno pesanti. Allora, che giustificazione hanno le misure adottate da numerose Rsa della nostra provincia? Ci aspettiamo che le direzioni delle case di riposo rivedano gli aumenti delle rette e ritirino i tagli al personale e che la maggior parte delle risorse pubbliche messe a disposizione delle strutture sia vincolata proprio al blocco degli aumenti, garantendo il buon livello assistenziale fin qui assicurato».

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