Le rinunce di Redo a Milano e la paura che possa succedere a Bergamo: botta e risposta
La consigliera di Forza Italia Giulia Ceci si è detta preoccupata per l'ex Montelungo. L'assessore Valesini dà garanzie sull'affidabilità della società

«Garanzie specifiche di affidabilità, solidità finanziaria e impegno esecutivo vincolante»: sono le richieste che la consigliera comunale di Forza Italia, Giulia Ceci, ha sollecitato l'amministrazione a fare nei confronti di Redo Srl in relazione al progetto di riqualificazione e conversione in studentato dell'ex caserma Montelungo a Bergamo in una interrogazione nata, come spiega nel documento, «a seguito della rinuncia ad alcuni progetti analoghi a Milano, inizialmente finanziati con il Pnrr, suscitando preoccupazioni circa la stabilità degli impegni e la resilienza operativa della società nei contesti di housing universitario».
La spiegazione
Alla mozione ha risposto l'assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini che spiega: «La circostanza richiamata nella interrogazione riguarda la rinuncia a finanziamenti Pnrr per quattro studentati (tre a Milano e uno a Pavia), comunicata da Redo al ministero competente già nello scorso mese di aprile per conclamata impossibilità di rispettare le attuali scadenze del Pnrr (aprile 2026) per il collaudo dei posti letto; rinuncia a contributi pubblici totalmente indipendente dalle attività di Redo nel settore dell'edilizia universitaria che proseguono regolarmente nonché ovviamente dalle successive inchieste giudiziarie intervenute a luglio alle quali Redo, da quanto confermatoci dalla stessa società, è totalmente estranea».
L'affidabilità di Redo
Inoltre, l'assessore aggiunge per dare prova dell'affidabilità di Redo: «Si rammenta la società ha realizzato 1.500 posti letto per settanta milioni di investimento in sei strutture operative a Milano e ha una successione di incarichi e lavori già consolidata di otto nuovi studentati (Milano, Pavia, Bergamo) per circa 3.500 posti letto per un investimento di circa trecento milioni di euro».
La richiesta di aggiornamenti
La consigliera, che da tempo monitora la situazione tanto che non è la prima volta che inoltra un'interrogazione in merito, ha chiesto inoltre di essere informata sulle tempistiche del cantiere di Bergamo, la cui prima pietra è stata posta lo scorso 10 luglio.
In particolare, vuole sapere «se, alla data odierna, sono rispettate le scadenze previste dal cronoprogramma esecutivo e quali sono i tempi effettivi di avvio del cantiere fisico (lavori strutturali)» e «se siano state stipulate e formalizzate tutte le convenzioni necessarie con Regione Lombardia e Università di Bergamo, in particolare per il trasferimento delle risorse e per il contratto di acquisizione di cosa futura».
Le garanzie del Comune
Valesini ripercorre gli ultimi eventi per dare risposta: «L'8 luglio l'Università e la Regione Lombardia hanno firmato la convenzione; il 10 luglio si è tenuta la cerimonia di posa della prima pietra alla presenza di tutte le autorità coinvolte; tutte le attività sono in corso e conformi al cronoprogramma presentato. L'avvio dei lavori edili è atteso entro la fine dell'anno».
Gli attori in campo
Riassume inoltre la non semplice rete di forze in essere: «Il Fondo, che realizzerà l'operazione del valore di circa ottanta milioni, è finanziato con capitale da Cassa depositi e prestiti e Fondazione Cariplo (per un totale di ventisei milioni) e con debito da Banca Intesa Sanpaolo (per un totale di €trentaquattro milioni). L'Università degli Studi di Bergamo, promissaria acquirente dello studentato che nascerà alla Montelungo e delle aule didattiche che saranno costruite su una parte del sedime della Colleoni, è impegnata nell’operazione con risorse per circa quaranta milioni di euro (Iva compresa), co-finanziata a fondo perduto da Regione Lombardia per quindici milioni».
Per farla più semplice, l'assessore ha sottolineato tutto si sta svolgendo nelle modalità previste.