Inchiesta

Le strade bergamasche sono ormai delle discariche. Un'inciviltà mai vista prima

Asse interurbano, bretelle, ex statali: uno scenario disgustoso. È stato buttato di tutto. Fra Curno e Mozzo c’è la “collina dell’immondizia”

Le strade bergamasche sono ormai delle discariche. Un'inciviltà mai vista prima
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di Wainer Preda

I condottieri romani, di ritorno da vittoriose battaglie campali, venivano accolti in trionfo da ali di folla. Duemila anni dopo, le auto di passaggio sulle grandi arterie viarie bergamasche vengono accolte da ali d’immondizia.

E fuor di dubbio, abbiamo fatto un salto in avanti: in mezzo ai rifiuti che costeggiano gran parte delle nostre strade. Segno dei tempi, sintomo evidente di una civiltà in decadenza negli usi e nei costumi. Dall’asse interurbano alle bretelle delle tangenziali sembra che lo sport nazionale sia diventato il lancio della monnezza dall’auto. E ora i cumuli sono talmente alti che non serve cercarli, basta guardare dal finestrino.

C’è di tutto. Pezzi di plastica, sacchi e sacchetti abbandonati dal contenuto inenarrabile, mascherine, scatolame, tubi e nefandezze varie. Pensate a qualcosa: c’è anche quella. Lungo l’asse interurbano, da Mapello a Seriate, il grado di sporcizia è sconcertante. Le piazzole di sosta sembrano discariche a cielo aperto. C’è solo da sperare di non doversi fermare. In città, soprattutto dove le carreggiate corrono fra alti muraglioni, poca roba. Ma dove spunta un minimo di verde, uno slargo o slarghetto, ecco pattume abbandonato, quasi ci fosse la gara al riempimento di fossati e spazi liberi.

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La situazione peggiora, se possibile, andando verso la periferia. Da Treviolo in avanti, andando verso l’Isola, lo spettacolo è spaventoso. Bottiglie di birra di notti brave, cocci di vetro, gomme di auto, lattine, cartacce, sacchi, cartelli divelti, sommergono le aiuole. Oltre il guardrail poi è uno scempio di cui vi risparmiamo i contenuti. Le aree di sosta sono a rischio e pericolo (tetano) dello sventurato che ci finisce sopra. Secchi di plastica, materassi, cerchioni, lamiere taglienti, oltre al variopinto panorama di sacchetti vuoti o zeppi di materiale organico, compongono uno scenario che dire disgustoso è poco. Se volete un’esperienza da brivido, consigliamo le piazzole dell’asse nella zona da Bonate Sopra in avanti, accompagnate da cartelli della Provincia su cui campeggia un “divieto scarico rifiuti” che fa sorridere.

I sindaci di Mapello e Bonate Sotto, non più tardi di qualche giorno fa, hanno lanciato l’allarme: ci sono cumuli di ogni tipo di spazzatura lungo l’asse interurbano. Poi hanno sollecitato l’Anas perché effettui le operazioni di pulizia. «Ma le risposte sono state insoddisfacenti - sottolineano i parlamentari della Lega Simona Pergreffi e Daniele Belotti -. Abbiamo inviato una richiesta all’Anas affinché preveda, anche per altri tratti di statali in Bergamasca in cui si verifica maggiormente l’abbandono di rifiuti, in accordo con le locali amministrazioni comunali, l’installazione di fototrappole o telecamere per individuare i responsabili e sanzionarli». Vista la quantità di rifiuti, ne servirebbero un numero spropositato. (...)

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