Reato di epidemia colposa configurabile anche in forma omissiva: «Riapriremo i processi»
Lo ha detto la Cassazione. La decisione cambia lo scenario giuridico in merito alla gestione della pandemia nel 2020 e alle inchieste

Foto in apertura: alcuni dei familiari della vittime Covid e i legali fuori dalla Procura di Bergamo
Il reato di epidemia colposa in forma omissiva è configurabile. Lo hanno sancito le sezioni unite della Suprema corte di Cassazione ieri, 10 aprile, prendendo quindi una decisione che cambia lo scenario giuridico in merito alla gestione della pandemia nel 2020, anche a Bergamo e provincia, e che quindi potrebbe far riaprire i procedimenti italiani.
Prima solo la condotta attiva
Ad annunciare questo nuovo pronunciamento sono i familiari delle delle vittime del Covid, riuniti nell'associazione "Sereni e sempre uniti", che sottolineano in relazione ai processi sulla gestione della pandemia nel 2020: «Tutte le pronunce in cui è stata disposta l'archiviazione, è stato fatto in base a una legge del 1929 che prevedeva che il reato di epidemia ci fosse solo se taluno sparge il virus nel mondo».
Cosa cambia nei processi
I legali del team che segue i familiari delle vittime del Covid Consuelo Locati, Giovanni Benedetto, Luca Berni, Alessandro Pedone e Piero Pasini aggiungono: «È chiaro che questa decisione riapre tutti gli scenari processuali e cercheremo di riaprire i processi ed, in ogni caso, questa pronuncia non può non essere parte del procedimento penale avanti il tribunale di Roma radicato nei confronti degli ex direttori generali della prevenzione presso il Ministero della Salute».
Cadrà tutto in prescrizione e poi saranno rieletti
Ottimo, speriamo bena.