Virus

L’influenza è arrivata in anticipo: il picco si raggiungerà a fine dicembre

I maggiori contagi causati da un sistema immunitario poco allenato, date le restrizioni degli ultimi anni

L’influenza è arrivata in anticipo: il picco si raggiungerà a fine dicembre
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L’influenza quest’anno è arrivata leggermente in anticipo: la situazione è infatti quella che di solito prima si presentava a fine gennaio e il picco sarà raggiunto, con molta probabilità, a fine dicembre.

Il fenomeno è dovuto al ridotto contatto, negli scorsi due anni, con i virus che causano questo tipo di disagi, quali febbre e sintomi a carico delle vie aeree superiori. Ciò ovviamente per i lockdown, le restrizioni e i lunghi periodi in cui bambini e ragazzi sono rimasti a casa da scuola o hanno fatto didattica a distanza. Secondo i dati regionali, sono circa 16 mila i bergamaschi con l’influenza, mentre in Lombardia ci sono stati 900 mila casi in otto settimane, di cui 171 mila nell’ultima. Un anno fa, negli stessi sette giorni, i casi erano stati 59.400.

I medici di base lombardi, sempre in quest’ultimo periodo preso in considerazione, da quanto riportato dal bollettino regionale Influnews hanno segnalato 17,8 casi ogni mille assistiti, con un superamento della soglia di «attività molto alta». L’aumento dell’incidenza sta avvenendo in tutte le fasce d’età, in particolare quella pediatrica (dagli 0 ai 4 anni), nella quale si hanno 48,3 casi ogni mille assistiti. L’incidenza è poi di 27,2 su mille pazienti nella fascia 5-14 anni, 15,1 fra i 15 e i 64 e 7,5 negli over 65.

Il virus arriverà prima al picco, ma secondo il dottor Marco Rizzi, direttore del reparto malattie infettive del Papa Giovanni, intervistato dal Corriere Bergamo, per adesso i sintomi sono quelli di una normale influenza stagionale, rappresentata per la maggior parte dei casi dalla cosiddetta «australiana». I numeri raggiunti in minor tempo, a suo parere, sono dovuti al nostro sistema immunitario, meno pronto e allenato a rispondere ad agenti esterni, dato che «non c’è stato il periodico richiamo immunitario causato dall’infezione naturale, che mantiene alto il livello di immunità».

Al pronto soccorso dell’ospedale di Bergamo arrivano una decina di persone al giorno con sintomi causati dall’influenza, ma i ricoverati sono pochi: sempre secondo Rizzi, si tratta di soggetti con altre malattie e problematiche, cui vanno ad aggiungersi gli effetti di questo malanno stagionale. Per questo motivo, hanno bisogno di maggiori attenzioni e cure, ma nel complesso in questa parte dell’anno la pressione su Pronto soccorso e reparti aumenta puntualmente, quindi non sarebbero troppo preoccupati, pur tenendo monitorata costantemente la situazione.

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