L'Ink Club promette di collaborare per limitare schiamazzi e urla fuori dal locale
Il consigliere Ribolla aveva inoltrato un'interrogazione basata sulle lamentele dei residenti. Nessuna prova per quanto riguarda lo spaccio
Il responsabile dell'Ink Club di via Carducci a Bergamo lo ammette: non ci sono stati esposti, ma nei fine settimana di giugno il locale ha ricevuto parecchie lamentele dei residenti, come indicato nell'interrogazione inviata dal consigliere di minoranza Alberto Ribolla (Lega) al Comune. Nessun riscontro, invece, sulle attività di spaccio riferite sempre nella stessa interrogazione.
Spaccio non provato
Queste in sintesi sono le risposte fornite dall'assessore alla Sicurezza, Giacomo Angeloni, che, in seguito all'arrivo del documento rivolto all'Amministrazione dal consigliere di minoranza, si è mosso per controllarne la veridicità ed eventualmente intervenire.
Nella sua risposta si legge: «Si rappresenta che l'area di via Carducci e via Tintoretto non è stata oggetto di particolari esposti (se non due risalenti al settembre 2020). Inoltre, l'attività di controllo del Nucleo Interventi Sicurezza Urbana (che ha effettuato nel medesimo anno ben sette sopralluoghi) non ha mai rilevato alcun fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti né di comportamenti prodromi o comunque tipici dell’attività di spaccio nell’area di cui trattasi».
La collaborazione del locale
Spiega di aver poi parlato con il gestore del locale, che ha confermato di essere al corrente delle lamentele dei vicini, ma si è anche dimostrato collaborativo: «Per provare a risolvere questa situazione il circolo ha disposto che le guardie giurate e gli stuart in servizio all’accesso del locale nelle ore di deflusso dei soci siano presenti all’esterno perché si eviti il disturbo, all’interno del club prima e dopo i concerti o le esibizioni vengono sensibilizzati i soci a comportamenti educati. Le nuove disposizioni del Club sono attive negli ultimi due fine settimana».
Ha parlato quello che per le liste d'attesa dà colpa all'astrologia
Se "denunci" lo spaccio che non c'è (avrai letto l'articolo sicuramente) stai deliberatamente diffamando e questo è un classico attacco politico. Niente di nuovo sotto l'"operato" della destra cittadina, poi alle elezioni non ci mettono mai la faccia e si devono nascondere dietro a quel gran signore di Pezzotta che si è preso al posto loro.
Difendere quelli che la pensano come te, sempre e comunque, magari anche negando le evidenze. Il rovescio della medaglia. Entrambi gli atteggiamenti sono sintomo di faziosità, e hanno lo stesso "valore".
Gettare discredito sugli ambienti culturali avversari, sempre e comunque