Senza sepoltura un clochard morto a Piario. Motivi? Burocrazia e assenza di cella frigorifera
Al Comune è toccato rintracciare la moglie, ma nel mentre il corpo si è deteriorato perché l'ospedale non era attrezzato
Era solo, non più a carico dei Servizi Sociali da dieci anni ed era malato. Da qui, le peregrinazioni prima all'ospedale di Seriate e poi a quello di Piario, dove c'erano posti liberi, ma in poco tempo si è spento e solo giorni dopo la sua morte è stato possibile seppellirlo.
Rintracciare i parenti
È questa la storia di un clochard riportata ad Araberara dal sindaco di Piario, Pietro Visini, che spiega: «È toccato al Comune cercare di rintracciare la moglie, dalla quale peraltro era separato da 30 anni, per avere il permesso di procedere alla sepoltura stessa». La parte più drammatica deve però ancora essere raccontata.
La cella frigorifera che non c'era
Tra permessi e ricerca di chi coprisse le spese, alla fine offerte da una ditta funebre, il peggio è successo. Le autorità competenti avevano consigliato di tenere il corpo in una cella frigorifera finché fosse concluso l’iter burocratico necessario in questi casi ma «L'ospedale di Piario non ha celle congelatorie - spiega il sindaco - per cui, quando è finalmente stato possibile seppellire il cadavere dietro consenso della moglie, ci siamo trovati di fronte ad una salma in pessime condizioni di conservazione».