Lo sfogo di Elena, mamma di Nembro: «Mio figlio autistico è senza sostegno»
Alessandro, 7 anni, si era già affezionato all’insegnante, che però ha vinto il concorso ed è stata spostata a Como. «Un sistema sbagliato»
di Elena Conti
A un mese dall’inizio delle lezioni, il turbinio delle nomine, delle graduatorie e dei concorsi continua a sconvolgere il mondo della scuola e a farne le spese sono, oltre agli insegnanti, soprattutto gli studenti e in particolare quelli più fragili. Elena Graziani, mamma nembrese nel piccolo Alessandro, ha deciso di denunciare questa situazione insostenibile e punta il dito contro un sistema che fa acqua da tutte le parti e che non riesce a garantire la continuità educativa e il sostegno psicofisico nemmeno per i bambini con disabilità.
«L’11 settembre è iniziata la scuola - racconta - e mio figlio Alessandro, bimbo autistico di 7 anni che frequenta la seconda elementare a Nembro, ha incontrato la sua nuova insegnante di sostegno. Siamo abituati al fatto che questa figura cambi ogni anno, quindi l’abbiamo fatta incontrare con la terapista Aba, pagata da noi, che già segue nostro figlio per formarla adeguatamente. Si sono subito affezionati l’uno all’altra ed eravamo contenti. Purtroppo due settimane fa la docente ci ha informati che, avendo vinto il concorso, avrebbe dovuto trasferirsi a Como per i prossimi tre anni. Di conseguenza, la formazione che abbiamo pagato è stata del tutto inutile».
«Peggio ancora, Ale non ha avuto l’insegnante di sostegno per una settimana: i primi giorni urlava e si disperava, non voleva andare a scuola senza la sua maestra. I giorni seguenti, fortunatamente, l’umore di Ale è migliorato e nel frattempo la scuola si è attivata per trovargli una nuova insegnante. È arrivata lunedì e l’abbiamo già incontrata insieme alla terapista Aba, è molto carina e speriamo che Alessandro si trovi bene con lei. Tutto questo però è ingiusto. Prima dell’inizio della scuola, il ministro Valditara aveva ricordato l’importanza di garantire formazione e continuità al sostegno dei ragazzi con disabilità, parlando soprattutto del disturbo dello spettro autistico. Invece funziona tutto al contrario. Non può andare avanti così, questo sistema è sbagliato, i nostri ragazzi hanno bisogno di sicurezze e continuità».
La storia di Ale e della sua mamma è stata raccontata in primavera in occasione del lancio del progetto Autism Friendly, avviato proprio a Nembro da Elena. Il suo sogno è quello di poter muoversi liberamente nei negozi del paese insieme al figlio (...)