il monito

La Lombardia a rischio zona gialla? Bertolaso: «I numeri si stanno incrinando»

Il coordinatore della campagna vaccinale lombarda spinge sulle terze dosi: «Vaccini unica difesa contro il virus, non ci sono alibi per non vaccinarsi»

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Il Covid è tornato a rialzare la testa, tanto in Europa quanto in Italia. Per il momento la Lombardia, nonostante i dati mostrino una crescita dei contagi e un aumento molto contenuto dei ricoveri, resta in zona bianca. Ma il rischio di un inasprimento delle restrizioni a causa dell’entrata nella zona gialla non è scongiurato.

A mettere in guardia, durante una diretta Facebook sulla pagina Lombardia Notizie Online, è stato Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale regionale.

«La Lombardia è una delle poche realtà che ancora tiene nell’ambito di quelli che sono i colori che contraddistinguono la valutazione di questa epidemia. La regione è ancora bianca, nel senso che non vi sono di fatto limitazioni particolari. Siamo ancora su numeri che sono abbastanza buoni, ma che come vediamo, giorno per giorno, si stanno incrinando e ci stanno portando verso una situazione che potrebbe cambiare da bianca a gialla».

Il peggioramento delle condizioni epidemiologiche sarebbe inevitabile visto l’avvicinarsi della stagione fredda. Tuttavia la ripartenza della diffusione del virus «viene ancora controllata e frenata – sottolinea Bertolaso - da questa grandissima campagna vaccinale che siamo riusciti a promuovere».

L’unica difesa contro l’epidemia, conclude Guido Bertolaso, è la vaccinazione: «È quello che ci sta tutelando e difendendo».

Capitolo terze dosi

Il coordinatore della campagna vaccinale lombarda ha affrontato anche il nodo delle terze dosi, che dal 1 dicembre saranno aperte anche alle persone con un’età compresa tra i 40 e i 60 anni. Ad oggi in Lombardia la copertura oscilla tra il 30 e il 35 per cento degli aventi diritto.

«Le prenotazioni aumentano giorno per giorno – conclude Bertolaso -, siamo convinti che questo trend continuerà ad aumentare. I vaccini ci sono, non vi sono alibi per non andare a vaccinarsi con la terza dose».

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