L’ultimo saluto a Lapo: «Ti aspettiamo nei nostri sogni»
Stamattina un migliaio di persone si è radunato alla Basilica di San Martino di Alzano per stringersi attorno a mamma Valeriana e alle sorelle Monia e Luana e per salutare Francesco Epis, 31 anni, morto in un incidente a Gorlago
Lacrime, abbracci e pacche sulle spalle. Singhiozzi, tanti fiori e gesti di conforto. E poi gli applausi all’arrivo della bara, il saluto dei suoi amici della Robi 89, squadra di calcio a sette di Nembro, che hanno alzato in aria le mani e urlato il nome con cui tutti lo chiamavano, Lapo. Gli striscioni, i fumogeni e il suo volto dipinto sulla tela, scolpito per sempre nella memoria di tutti. Stamattina un migliaio di persone si è radunato alla Basilica di San Martino di Alzano per stringersi attorno a mamma Valeriana e alle sorelle Monia e Luana e per salutare Francesco Epis, 31 anni, così brutalmente strappato dall’affetto dei suoi cari.
«Non ho parole consolatorie da offrirvi - ha detto don Filippo Tomaselli durante la celebrazione dei funerali rivolto ai famigliari di Francesco -, posso solo dirvi che vi vogliamo bene e che tutti noi condividiamo il vostro dolore. La sua prematura scomparsa ha colpito l’intera comunità e solo la parola di Dio può in questo momento donarci speranza e guarire le ferite del nostro cuore. Siamo increduli, arrabbiati e abbiamo bisogno di credere che non finisca tutto così. Ci aggrappiamo alla speranza che un giorno rivedremo Francesco e che questo non è un addio, ma soltanto un arrivederci».
Anche gli amici hanno speso poche ma commosse parole per Francesco. «Il tuo ricordo sarà indelebile nelle nostre menti. Ci hai insegnato il valore dell’amicizia, con la tua gentilezza e il tuo immancabile sorriso, speciale come lo sei tu. Continua a sorriderci. Ti porteremo con noi in ogni nostro gesto, per provare a colmare il vuoto che ci hai lasciato dentro. Ti aspettiamo nei nostri sogni». «Ci hai insegnato ad affrontare la vita con il sorriso e noi, nonostante ti vorremmo ancora qui, non demordiamo. Ti vogliamo bene ora e per sempre».
«Te ne vai facendo rumore. Così come ne facevi in spogliatoio, sempre in ritardo e l’ultimo a cambiarsi. Eri una bellissima persona, potevamo parlare di qualunque cosa con te. Insieme ci siamo divertiti tanto e continuerai ad essere la nostra fonte di adrenalina per dare il meglio in campo. Eri un amico vero e leale. Ora sarai giovane e bello in eterno, con il tuo ciuffo giallo. Hai raggiunto il tuo papà, ma resta vicino alla tua mamma, che tante volte nominavi nei discorsi seri. Ora giochiamo l’ultima partita con te e stavolta, se sbagli qualcosa, non ti dico niente».
Tutti gli alzanesi conoscevano Francesco come un ragazzo solare, dal sorriso sempre acceso, pieno di gioia e di voglia di vivere. Viveva ad Alzano e lavorava nel centro del paese in un’agenzia di assicurazioni, nel tempo libero giocava come attaccante nella Robi 89. Nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 ottobre la sua auto si è scontrata a Gorlago contro un’altra e l’impatto ha provocato la sua morte. Con lui viaggiava un altro ragazzo di 23 anni, mentre sull’altra auto si trovavano tre ragazzi di 16, 18 e 20 anni. Le indagini sono ancora in corso per fare luce sulle dinamiche dell’incidente.