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Mai vista aria così pulita in Lombardia, ma Legambiente avverte: «Idillio destinato a finire»

A Bergamo il Pm10 si è fermato a 6 mg/mc, ma è l'effetto dell'inverno che non c'è, sintomo del cambiamento climatico in corso

Mai vista aria così pulita in Lombardia, ma Legambiente avverte: «Idillio destinato a finire»
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L'aria di Lombardia non è mai stata così pulita come in questi giorni e un inizio anno a questi livelli non si era visto nemmeno nel 2021, quando il lockdown, con scuole e luoghi di lavoro chiusi, aveva dettato un sicuro miglioramento.

Ieri, martedì 10 gennaio, le centraline Arpa hanno fatto registrare livelli di Pm10 che difficilmente si raggiungono anche nelle giornate primaverili più ventilate. A Bergamo il livello si è fermato a 6 mg/mc, e così anche a Monza centro. Poco più alti i livelli di Lodi e a Como, a 8, e non arrivano alla doppia cifra - si fermano a 9 - quelli di Milano. Lecco ha fatto registrare livelli talmente bassi da non essere nemmeno misurabili dagli strumenti. Se prendiamo a riferimento i dati della storica centralina Arpa del Verziere a Milano, la prima decade di gennaio fa registrare i dati più bassi di sempre, con una media dal 2 al 10 gennaio di soli 17,8 mg/mc, molto vicina al fatidico livello raccomandato dall’OMS di 15 mg/mc.

L'inverno che non c'è

Legambiente però avverte e cerca di dissuadere da un facile trionfalismo: «Non è un miracolo, ma un effetto dell’inverno-che-non-c’è. Le temperature miti, infatti, hanno impedito la formazione del cuscinetto di aria fredda che ristagna alle basse quote e in cui ogni inverno, inesorabilmente da decenni, si accumulano gli inquinanti prodotti dall’attività di cittadini e imprese, insieme a quelli che derivano dagli allevamenti intensivi che costellano la bassa pianura».

Un fenomeno nuovo, un cambiamento climatico, un effetto ammaliatore e un «idillio presto destinato a finire, perché le previsioni indicano un graduale ritorno alla normalità meteorologica già nei prossimi giorni. Inoltre, dal 15 gennaio potrebbero ripartire gli spandimenti dei liquami zootecnici nei campi, attività che da sola è in grado di dare una decisiva impennata al peggioramento della qualità dell’aria in tutta la regione, se si considera l’enormità del quantitativo di deiezioni prodotte dai milioni di bovini e suini allevati nelle stalle della Lombardia».

Anomalie climatiche

Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia sottolinea: «Il buon dato di qualità dell’aria di questi giorni non ci deve far sottovalutare la gravità delle anomalie climatiche che stiamo attraversando, e che ci preoccupano fortemente per l’anno che sta iniziando. Stiamo partendo malissimo, in montagna c’è pochissima neve e le scorte idriche sono al minimo, con i grandi laghi a un quarto della loro capacità di invaso, in assenza di precipitazioni rischiamo una siccità anche peggiore di quella del 2022. Se non moltiplichiamo gli sforzi per decarbonizzare l’economia, la Pianura Padana dovrà affrontare una situazione climatica sempre più difficile».

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