Il 23 settembre

Mancato rinnovo dei contratti: al rientro estivo sciopero dei lavoratori di sanità privata e Rsa

I dipendenti attendono da ormai quattro anni un adeguamento delle paghe all'inflazione, a fronte degli utili delle aziende

Mancato rinnovo dei contratti: al rientro estivo sciopero dei lavoratori di sanità privata e Rsa
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Al rientro dal periodo estivo sarà sciopero nella Bergamasca per i lavoratori delle cliniche della sanità privata e delle Rsa.

I dipendenti che applicano i contratti Aris-Aiop protestano contro il mancato rinnovo, con la trattativa che non riprende. Lo stato di agitazione avviato con il blocco degli straordinari a maggio approda ora a una nuova iniziativa: l’astensione dal lavoro proclamata da Cgil, Cisl e Uil per il 23 settembre, rilanciata ieri (giovedì 11 luglio) a Milano durante un Attivo unitario regionale dei lavoratori.

Le strutture interessate

In provincia sono invitati ad aderire allo sciopero di settembre i circa tremila lavoratori sanitari delle strutture presenti sul territorio, tra cui: Habilita (Poliambulatorio San Marco di Bergamo, Istituto di Neuro-riabilitazione di Zingonia, Ospedale Faccanoni di Sarnico), Humanitas (Clinica Gavazzeni e Clinica Castelli di Bergamo), Gruppo San Donato (Istituti Ospedalieri Bergamaschi: Policlinico San Marco di Zingonia e Policlinico di Ponte San Pietro), Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino Terme, poi la Casa di Cura Palazzolo (Istituto delle Suore delle Poverelle), la Clinica San Francesco (Istituto Suore Cappuccine di Madre Rubatto), le tre sedi NephroCare di Seriate, Gazzaniga e Trescore, e le tre di Ferb a Trescore, Gazzaniga e Calcinate.

Ai dipendenti di queste cliniche si uniscono poi i circa trecento lavoratori delle Rsa con contratti Aris (non ce ne sono, invece, con contratto Aiop), tra cui il Sacro Cuore di Bergamo e Torre Boldone (entrambe collegate alla Casa di Cura Palazzolo-Istituto delle Suore delle Poverelle), poi gli istituti Don Luigi Guanella e Don Orione.

Mancato rinnovo dei contratti

«Per il rinnovo precedente del contratto delle cliniche si era dovuto aspettare ben quattordici anni - ha commentato Andrea Bettinelli della Fp-Cgil di Bergamo -. La nuova attesa si prolunga ora già da quattro, cioè dal 2020, quando con grande ritardo questo contratto era stato siglato (già scaduto) per coprire il triennio economico 2016-2018. Da oltre quattro anni dunque i lavoratori della sanità privata attendono un rinnovo, ancora più necessario alla luce dell’inflazione elevata che continua a erodere salari e potere di acquisto» .

Il rinnovo, per la sigla, è importante anche per valorizzare adeguatamente le professionalità di un settore che soffre cronicamente di una carenza di personale, per la scarsa attrattività delle professioni sanitarie. Ciò considerando anche che, insieme ai colleghi del comparto pubblico, i lavoratori della sanità privata si fanno garanti della cura e della salute della popolazione, in un regime di accreditamento da parte delle regioni che li porta ad erogare le prestazioni anche per il Servizio sanitario nazionale.

«A fronte di enormi utili che alcuni gruppi della sanità privata stanno avendo anche sul territorio bergamasco, è più che ragionevole che i lavoratori chiedano un segnale in termini di salario. Storicamente, poi, la firma del contratto della sanità privata segue a stretto giro quella della sanità pubblica. È stato così anche per il triennio del 2016-2018, ma non più successivamente» ha continuato il sindacalista.

«Per la case di riposo la situazione è ancora più grave - ha concluso -. I contratti in questo caso sono scaduti entrambi da dodici anni e le associazioni datoriali non hanno mantenuto l’impegno assunto, con un accordo ponte, di procedere al loro rinnovo, unendo contestualmente i due contratti entro giugno».

Confronto tra paghe mensili e orarie per sanità pubblica, privata e Rsa. Dati Cgil Bergamo
Commenti
Gianfranco

E’ doveroso riconoscere a tutto il personale uno stipendio giusto, in linea con gli altri paesi europei, anche per evitare l’esodo verso altre professioni.

Michele

Poveracci, loro e gli anziani, insufficienti nel numero e compenso per dare la giusta assistenza ai poveri anziani

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