Marchesi sul verde del quartiere Magrini, tra "mulching" per lo sfalcio dell'erba e potature
L'assessore ha chiarito le modalità di taglio del prato e la gestione delle piante, dopo la nota della Giunta sui rifiuti abbandonati
Sulla questione del degrado nel quartiere Magrini, a Bergamo, è intervenuto anche l'assessore al Verde pubblico Marzia Marchesi, dopo che era già arrivata una nota da parte dell'Amministrazione sull'abbandono dei rifiuti. L'esponente della Giunta ha chiarito la frequenza del taglio dell'erba e il perché i residui siano lasciati sul posto disseminati nei prati, ma anche i criteri per decidere le potature.
La questione del quartiere Magrini
Per avere il quadro chiaro bisogna tornare indietro di qualche settimana, a inizio giugno: il consigliere leghista Alberto Ribolla, in un'interrogazione, aveva sottolineato lo stato in cui si trovava quella zona della città: erba molto alta, piante da potare e, fatto più grave, l'abbandono di rifiuti e la presenza di alcuni soggetti che facevano i propri bisogni sotto i porticati, anche di giorno. Infine, la pulizia delle strade non era fatta in modo adeguato e l'erba tagliata, lasciata nel prato, stava marcendo e faceva cattivo odore, almeno dalle segnalazioni arrivate all'esponente del Carroccio.
In seguito alle proteste, si era attuato un giro di vite, con interventi aggiuntivi e mirati da parte di Aprica, lo sfalcio dell'erba dove dava problemi e controlli da parte degli operatori ecologici. Questi ultimi, nel corso delle verifiche, avevano individuato quaranta violazioni, che avevano portato al recapito di ventuno sanzioni a chi non conferiva in modo adeguato i propri rifiuti.
Rifiuti nel quartiere Magrini a inizio giugno 2023
Rifiuti nel quartiere Magrini a inizio giugno 2023
Rifiuti nel quartiere Magrini a inizio giugno 2023
Il chiarimento dell'assessore Marchesi
Adesso arrivano anche i chiarimenti da parte di Marchesi, che specifica come «le aree verdi sono assoggettate a sfalcio del tappeto erboso, secondo la frequenza contrattuale prevista con taglio ogni venti-venticinque giorni circa e con la tecnica "mulching", che consiste nel restituire al suolo i residui d'erba finemente tagliati». In questo modo, ha spiegato l'assessore, i residui vanno a decomporsi rapidamente, creando una concimazione naturale e donando acqua ed elementi naturali al terreno. Così si ridurrebbe l’impatto delle erbacce, l’evaporazione dell’acqua dal suolo e il conferimento a discarica di materiale vegetale.
Per quanto riguarda la richiesta di potature, ha poi chiarito che «la stagione propizia è quella autunnale o invernale, compresa tra il primo ottobre e il 28 febbraio di ciascun anno - come disciplinato dal vigente regolamento edilizio - e non quando le piante sono in piena attività vegetativa. Si verificherà le necessità e, nel caso, avverranno interventi di contenimento e salvaguardia delle piante».