La sera dell'11 ottobre

Marcia della Pace Perugia-Assisi, da Bergamo partiranno quindici autobus

Dieci organizzati da Acli, Caritas, Cgil e Cisl, gli altri cinque da altre realtà del territorio. Ritrovo nel parcheggio di via Spino

Marcia della Pace Perugia-Assisi, da Bergamo partiranno quindici autobus

Dieci bus, che si aggiungeranno poi ad altri cinque, tutti diretti alla Marcia della pace Perugia-Assisi 2025. I trasporti, organizzati da Acli, Caritas, Cgil e Cisl, partiranno sabato 11 ottobre alle 23.45 dal parcheggio di via Spino, a Bergamo. A questi dieci pullman, se ne aggiungeranno altri cinque di altre realtà territoriali bergamasche, per raggiungere la sede della marcia che si terrà domenica 12 ottobre.

Per non arrendersi alle derive nefaste della guerra

“Imagine all the people” è il titolo di questa edizione della Marcia della Pace, che evoca un auspicio condiviso. Ovvero, che la marcia sia l’occasione per radunare tutto il popolo della pace, tutti coloro che in questo Paesi non si arrendono alle derive della guerra mondiale a pezzi – come spiegano gli organizzatori.

Tutte e tutti, nessuno escluso. La notizia della tregua a Gaza, aggiungono poi, è un passo fondamentale verso la pace, ma «non possiamo calare l’attenzione dinanzi all’escalation di conflitti in ogni angolo della Terra, dall’Ucraina al Congo, da Haiti al Sudan e ai tanti focolai ancora presenti nel mondo».

I promotori sottoscrivono quanto divulgato dagli organizzatori del raduno nazionale. «In un mondo devastato dall’individualismo, dall’egoismo e dall’indifferenza che uccide e lascia uccidere, mentre lo scontro di interessi alimenta spietate guerre di ogni genere, mentre guerre sanguinose si accaniscono ferocemente contro bambini, donne, malati e anziani, in un mondo intriso di violenza, pieno di muri e confini, mentre si accelera un’incontrollata corsa al riarmo, di fronte ai segni sempre più marcati della “terza guerra mondiale”, noi vogliamo reagire con “un nuovo sogno di fraternità e amicizia sociale”. La fraternità è l’alternativa alla guerra: l’altro orizzonte possibile. Noi lo vogliamo immaginare, sognare, desiderare e costruire».