Marco e Paolo di Carobbio degli Angeli, la prima coppia gay bergamasca ad avere una bimba in affido
Valota e Pedemonte sono stati ritenuti idonei e ora si prendono cura di una piccola di dieci mesi. La loro vicenda nella newsletter "Altre Storie"
Due uomini di Carobbio degli Angeli, Marco Valota e Paolo Pedemonte, sono la prima coppia omosessuale in provincia di Bergamo a fare richiesta e ottenere l'idoneità per avere una bambina in affido. Come spiegano i colleghi di PrimaTreviglio, la loro esperienza è stata raccontata dalla giornalista Silvia Licini in Altre Storie, la newsletter dell'ex direttore di Repubblica, Mario Calabresi.
Una mail inviata poco prima della pandemia al Centro Affidi e, dopo una decina di colloqui, è arrivata l’idoneità: «Ci hanno detto di prepararci che c’era bisogno di una famiglia affidataria per Antonella (nome di fantasia, ndr), una piccolina di dieci mesi».
«Abbiamo fatto ciò che la legge italiana prevede, avendo a cuore innanzitutto l’interesse del minore e verificando che la coppia affidataria rispondesse ai criteri di idoneità richiesti - commenta l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, Marcella Messina -. Abbiamo apprezzato che la coppia abbia scelto di seguire l’iter consentito, ossia quello dell’affido, piuttosto che esprimere il proprio bisogno di genitorialità in altre forme elusive della legge, magari all’estero. Anche per questo ci siamo impegnati per fornire ai protagonisti di questa vicenda la migliore assistenza».
L’incontro con la mamma di Antonella, una ragazza molto giovane, è stato uno snodo fondamentale del percorso, e non solo perché lei ha dato il suo benestare, si legge nell'intervista. Gli incontri tra Antonella e la mamma, Paolo li chiama «bagni di realtà». «I momenti in cui torno con i piedi per terra e mi ricordo che non è figlia mia. La prima volta che le ho viste insieme dopo sono stato molto scosso, ma con il tempo mi sono reso conto che il legame viscerale c’è anche con la mamma di Antonella: mi sto abituando a questo amore condiviso».
Come detto, Marco e Paolo abitano a Carobbio degli Angeli e la loro vita è cambiata. «Abbiamo passato le prime due settimane dopo l’arrivo della bambina a commuoverci per quello che vedevamo succederci intorno. Io e Marco non siamo sposati, ma ci sentiamo da sempre una famiglia. Non credevamo che anche gli altri ci vedessero così. Abbiamo scoperto una società più aperta e bella di quello che immaginavamo».
Il tempo massimo per un affido è di due anni, ripetibili fino a tre volte. Paolo e Marco, pur nella convinzione delle loro scelte, nascondono un pizzico di amarezza. «Siamo stati giudicati idonei come genitori affidatari. Idonei a fare un servizio allo Stato. Però di fronte all’eventualità dell’adozione, improvvisamente per la legge non andiamo più bene. È strano, no? Eppure, siamo sempre noi due, Paolo e Marco», confidano alla giornalista.