Nessun asinello in corsa, ma rappresentanti e fantini con cartelli. A Martinengo, il tradizionale Palio dei Cantù si è trasformato in un momento di protesta, nei confronti delle associazioni animaliste che hanno segnalato la storica “camminata allegro andante degli asini” prevista per domenica 19 ottobre e annullata di conseguenza un paio di giorni prima.
La manifestazione, organizzata dal Gruppo Bartolomeo Colleoni e giunta alla sua quarantacinquesima edizione, non si è quindi svolta. Al posto degli asinelli, un corteo di persone che hanno attraversato piazza Papa Giovanni XXIII con cartelli e striscioni: «Hanno difeso gli asinelli dal nastro di partenza», si leggeva. «Mattanza di che? Una corsa lenta, non una battaglia», «Quarantacinque anni di rispetto, non di maltrattamenti».
Il Palio annullato e le proteste da tutta Italia
Negli ultimi giorni, Comune e Ats avevano ricevuto decine di segnalazioni da parte di gruppi animalisti di tutta Italia. Al centro, la tradizionale camminata che si svolge da quarantacinque anni a questa parte a Martinengo, organizzata dal Gruppo Bartolomeo Colleoni: le segnalazioni parlavano di violazioni e rischio maltrattamenti. Ats, dopo aver ricevuto il materia e le numerose diffide, ha contattato il Comune di Martinengo chiedendo di attenersi alla normativa sul benessere animale. Così, per evitare rischi di contenziosi, l’amministrazione ha sospeso la manifestazione per intero, due giorni prima.
Il 19 ottobre, dopo le rappresentazioni dei cinque cantù in gara, nel momento in cui si sarebbe dovuta tenere la corsa, è andata in scena la protesta, come riportano anche i colleghi di PrimaTreviglio: una sfilata silenziosa, cartelli e striscioni alla mano, per opporsi a quanto detto nei giorni scorsi. Ad accompagnarli, le parole di Claudio Asperti, presidente del Gruppo Folcloristico Bartolomeo Colleoni, dal palco dove sedeva la giuria.
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«Quest’anno, con grande, grande rammarico, la corsa degli asinelli non si potrà tenere. Questa decisione ci è stata imposta da ingerenze esterne, in una maniera così subdola che non abbiamo avuto nemmeno la possibilità di far valere le nostre ragioni, e ne abbiamo perché tutto quello che doveva essere fatto per la tutela degli animali, dei nostri animali, è stato fatto».
«Quindi – ha proseguito -, per far sentire la nostra voce in modo pacifico ma deciso, al posto degli asinelli sfileranno gli stendardi dei nostri cinque cantù, seguiti dai nostri fantini sul medesimo percorso, in segno di protesta, ricordando a tutti quanto siano importanti le nostre tradizioni. Quarantacinque anni di Palio non si chiudono per volere di alcune persone che non hanno alcun diritto di poterlo chiedere».
A trionfare, quest’anno, è stato il cantù “Martinenghì borg di och”, premiati dal sindaco Pasquale Busetti. La promessa, intanto, è stata fatta: «Riporteremo in piazza questo evento come gli altri anni, anzi più grande. Perché non ci stiamo piegando, è solo un atto di riflessione ma torneremo».