Martinengo "apre" alla sepoltura congiunta per le coppie gay al cimitero
Finora il diritto a una tomba a due posti era riservato "ai coniugi". Ora varrà per chiunque ne faccia richiesta "per vincoli affettivi, di stretta parentela o di affinità"
Potranno chiedere di essere sepolti in una tomba doppia anche coppie gay e parenti stretti, da domani (mercoledì 3 gennaio), a Martinengo. Prima era una possibilità riservata ai coniugi. Lo ha stabilito all’unanimità il Consiglio comunale modificando l’attuale Regolamento di Polizia mortuaria.
La modifica del regolamento
«Il testo attualmente in vigore risale al 1995 - ha spiegato il sindaco leghista Mario Seghezzi, spiegando la miglioria al testo - Nello specifico andremo a modificare gli articoli 55 e 57. Circa il primo, si interviene per concedere ai concessionari o eredi degli stessi la riassegnazione del loculo la cui concessione sia scaduta per la tumulazione dell’avente diritto. In merito al secondo invece si estende la possibilità di ottenere una tomba doppia non solo ai coniugi ma a chiunque ne abbia interesse per vincoli affettivi, di stretta parentela o di affinità».
L'intervento a seguito di alcune richieste
Il primo cittadino ha spiegato questo intendimento con le esigenze segnalate dalla cittadinanza.
«Ormai non esistono più solo le coppie formate da marito e moglie, ma anche conviventi e altro - ha affermato - è successo che si sono presentati cittadini per fare richiesta di una tomba doppia e gli uffici hanno dovuto negarla».
Poi ha proposto un’ulteriore emendamento, non previsto.
«L’estensione applicata all’articolo 57 vorrei fosse applicata anche al 55 - ha chiarito - dando la medesima possibilità anche a chi possiede un loculo o doppio loculo. Anche perché così facendo si risparmiano loculi nuovi».
Aperto il dibattito, a chiarire che a usufruire delle modifiche non saranno, per esempio, solo due fratelli o due conviventi eterosessuali, è stato il consigliere di «Adriana Belotti per Martinengo» Ilario Barchiesi.
«In questa modifica sono comprese anche le unioni civili?» ha chiesto. «In teoria sì - ha confermato il sindaco Seghezzi - infatti l’esatta dicitura recita “all’avente diritto al momento della morte ed altra persona in prenotazione unita alla prima da vincoli affettivi o di parentela o di affinità per proprio esclusivo uso”». Peraltro si aggiunge anche «all’avente diritto ed ad altra persona in prenotazione unita alla prima da vincoli affettivi o di parentela o di affinità per proprio esclusivo uso in caso di commorienza».
Approvata all'unanimità
Il capogruppo di «Obiettivo Comune» Marco Ratti dal canto suo ha sottolineato come in questa delicata materia «debba prevalere il buonsenso».
«Diamo l’opportunità agli uffici di non essere limitati nelle decisioni - ha concluso Seghezzi - di fronte a persone già colpite da lutto. Speriamo di aver fatto le cose bene».