Maxi squalifica per insulti agli italiani, l'Aurora Seriate non ci sta: «Troppe 11 giornate»

di Marta Belotti

«Stiamo valutando i dettagli, perché intendiamo fare ricorso. Non è possibile che si parta da una situazione e si arrivi al suo esatto opposto». È questa la posizione dell’Aurora Seriate 1967 di fronte alla decisione del giudice sportivo di squalificare un giocatore della squadra Juniores per ben undici giornate.

Alla base del provvedimento il fatto che il giovane avrebbe «pronunciato costantemente in campo e in panchina gravi e violente frasi discriminatorie, che non si ritiene opportuno riportare, contro gli italiani».

I fatti fanno riferimento a un procedimento avviato un paio di mesi fa e nel quale il calciatore alla fine squalificato si era inizialmente presentato come la vittima di insulti razzisti da parte di un ragazzo della squadra avversaria, la Vertovese.

«C’è un referto arbitrale che specifica proprio quali frasi sono state dette contro questo nostro giocatore», sottolinea Giulio Cagliani, che in quanto responsabile tecnico sta anche lui seguendo la questione.

L'inchiesta della Procura Federale, che ha raccolto il materiale e portato avanti le indagini per fare definitiva chiarezza sull'accaduto, ha invece stabilito che «non risulta accettato e provato che a fine gara, come da lui comunicato all'arbitro, il calciatore della società Aurora Seriate, sia stato offeso con frasi discriminatorie».

La questione si sarebbe potuta concludere qui. Tuttavia, le indagini si sono spinte oltre (...)

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