"Scavalco" addio

Modifiche alla viabilità del Comune, per "salvare" Città Alta si sacrifica Bergamo Bassa

I cambiamenti introdotti da Palafrizzoni tutelano il borgo antico. Ma le ripercussioni rischiano di gravare sugli altri quartieri

Modifiche alla viabilità del Comune, per "salvare" Città Alta si sacrifica Bergamo Bassa
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di Paolo Aresi

Scavalco sì o scavalco no? È questo il dilemma. Perché la decisione della Giunta di arrivare a “chiudere” il percorso di Città Alta per coloro che cercano di abbreviare il tragitto verso casa o verso il lavoro risponde a delle ragioni importanti. Ma degne di considerazione sono anche le opinioni di chi invece ritiene questo provvedimento non adatto alla realtà di Bergamo, alla sua mobilità, sempre così difficoltosa.

Cos'è lo "scavalco" di Bergamo Alta

Prima di tutto: che cosa è lo “scavalco”? Si tratta del passaggio dal nord-ovest della città (Valtesse e Valverde) alla zona sud-ovest (vecchio ospedale, via Mazzini, Loreto) evitando il centro cittadino, ma passando per Porta San Lorenzo, via Fara, Porta Sant’Agostino, viale Vittorio Emanuele, prendendo poi eventualmente la galleria. I pendolari benedicono questa possibilità perché, in certi orari, dimezza i tempi di percorrenza.

Bisogna considerare che, da molti anni, chi arriva da Almè, Ponteranica, Valtesse e deve andare in centro o nella zona opposta della città al mattino, dal confine del Comune di Bergamo può impiegarci mezz’ora. Diverse le cause: la famigerata strozzatura di Valtesse, la circonvallazione troppo stretta, il nodo di piazzale Oberdan...

Di fatto, il tragitto è una pena. Che si ripete la sera nel senso contrario. In questa situazione, lo “scavalco” è considerato una sorta di piccola tangenziale aggiunta, che sgrava il traffico caotico. Il ragionamento è semplice: se togliamo questa opportunità, che cosa succederà lungo l’asse via Pietro Ruggeri da Stabello, via Baioni, via Battisti, via Verdi? Ne usciremo mai fuori?

D’altro canto, l’assessore Stefano Zenoni e il vicesindaco Sergio Gandi (quest’ultimo sui social) sottolineano la nobiltà dell’iniziativa, soprattutto nel senso della salvaguardia di Città Alta, delle Mura patrimonio Unesco (...)

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