Molestie all'Adunata di Rimini, il Consiglio comunale di Bergamo si divide sugli Alpini
La Lega aveva presentato una mozione, poi bocciata. Approvato invece un ordine del giorno della maggioranza che invita l'Ana a «un’opera di educazione e prevenzione presso gli associati»
Gli strascichi degli eventi dell’adunata degli Alpini a Rimini si sono fatti sentire anche nella serata di ieri, lunedì 23 maggio, nel corso della seduta del Consiglio comunale di Bergamo, a cui hanno partecipato anche alcune esponenti di “Non Una di Meno”, associazione femminista che, a livello nazionale, ha sollevato il caso delle presunte molestie.
In quel di Palazzo Frizzoni, da una parte la Lega e il centrodestra che, pur condannando gli episodi denunciati, ribadivano l’integrità della maggioranza del corpo e proponevano in aggiunta un riconoscimento al valore delle Penne Nere. Dall’altra, la maggioranza di centrosinistra che, pur riconoscendo in egual misura i valori rappresentati dai militari, ritenevano gravi i fatti avvenuti all’ultima manifestazione e insistevano sulla necessità da parte di Ana di sorvegliare il comportamento dei propri membri.
In particolare, il Carroccio aveva presentato una mozione in cui si chiedeva di intitolare un luogo pubblico agli Alpini, in ricordo del loro lavoro nella costruzione dell’ospedale da campo durante la pandemia, ma anche l’espressione di solidarietà da parte del Comune nei loro confronti, riconoscendone il valore identitario per il territorio. Tuttavia, a generare perplessità nella maggioranza sarebbe stato il riconoscimento della gravità degli episodi denunciati da alcune donne a Rimini, compiuto però in maniera vaga, alludendo a «certi deprecabili accadimenti presuntivamente avvenuti nell’ultima adunata». I leghisti Stefano Rovetta ed Enrico Facoetti hanno voluto sottolineare la necessità di andare fino in fondo riguardo i fatti riportati, anche a livello legale, ma hanno anche ribadito il rischio di infangare la reputazione dell’intero corpo e del generarsi di un processo mediatico fuori controllo.
L’altra parte ha però parlato di «uso strumentale» del caso da parte dell’opposizione, che ha in seguito visto rigettato il proprio testo per 21 voti contrari. La maggioranza ha poi proposto un ordine del giorno, approvato con l’astensione di Fratelli d’Italia, a firma di Massimo Bottaro, membro della Lista Gori e alpino. Nel documento è contenuta una condanna netta delle molestie avvenute durante l’adunata, pur specificando che l’atteggiamento inappropriato è stato solo ad opera di alcuni e che non si intendeva estenderlo a tutti i militari del corpo. Inoltre è contenuta la raccomandazione, illustrata dallo stesso sindaco Giorgio Gori e rivolta all’Ana, ad attuare «un’opera di educazione e prevenzione presso gli associati».