Primo bilancio

Moratti al Papa Giovanni per il progetto di follow up post-ricovero dei pazienti oncologici

L'iniziativa coinvolgerà cinquantamila pazienti bergamaschi nei prossimi cinque anni. Soddisfazione da parte della vicepresidente regionale

Moratti al Papa Giovanni per il progetto di follow up post-ricovero dei pazienti oncologici
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Dopo la presentazione di ieri (5 settembre) a Brescia, si è conclusa oggi a Bergamo la prima fase del progetto di presa in carico del paziente oncologico post dimissioni. La vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti ha illustrato all'auditorium della Asst Papa Giovanni XXIII l'iniziativa denominata "pro.F.U.M.O." (Progetto Follow Up Malato Oncologico), realizzata in collaborazione tra Ats Bergamo, il Dipo (Dipartimento Interaziendale Oncologico Provinciale) e le associazioni di volontariato.

Presenti, tra gli altri, il direttore generale dell'Asst, Maria Beatrice Stasi, e i rappresentanti delle strutture pubbliche e private accreditate bergamasche coinvolte nell'erogazione di prestazioni diagnostiche o di follow up a pazienti oncologici e varie associazioni. Il progetto mira a strutturare un percorso programmato fin dalle dimissioni, che includa prescrizione e contestuale prenotazione di visite ed esami diagnostici, sollevando gli assistiti dalla ricerca e prenotazione delle prestazioni.

I principali obiettivi dell'iniziativa riguardano l'esecuzione degli esami nei tempi previsti, la riduzione dei tempi di attesa, l'eliminazione di sovrapposizioni di prenotazione, l'ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse e il miglioramento dell'appropriatezza. Il progetto è rappresentato da due esempi di patologie oncologiche in follow up che sono certamente rilevanti sia per l'impatto sociale che per l'incidenza. In particolare, la neoplasia della mammella e la neoplasia del colon.

«Con la visita al Papa Giovanni - ha dichiarato Moratti - possiamo tracciare un primissimo bilancio sull'avvio di questo importante progetto. Le realtà coinvolte hanno aderito con grande entusiasmo, competenza, professionalità e, non ultimo, umanità. Un aspetto fondamentale nella cura del paziente oncologico. La presa in carico completa da parte degli ospedali consente di dare ai malati e alle loro famiglie maggiori certezze, fondamentali per garantire anche maggiore serenità nella quotidianità del loro percorso. Stiamo avendo un riscontro molto positivo dalle nostre strutture e proprio dai malati e questo ci convince ancor di più di aver intrapreso la strada giusta verso una sanità che guardi alla persona prima ancora che alla malattia».

La vicepresidente regionale ha ringraziato Bergamo e tutte associazioni del territorio per aver aderito all'iniziativa, per un progetto che in questa provincia interesserà cinquantamila pazienti nei prossimi cinque anni. Saranno in tutto novantamila i pazienti presi in carico per la prima parte del progetto che ha riguardato, oltre Bergamo, anche Brescia, Lodi, Monza, Milano (Besta) e Cremona.

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