Monte di Nese

Nella ex scuola di Alzano è stato aperto il “Rifugio Mut de Nes”: uno spazio per la comunità

Una coprogettazione tra Comune, cooperative e associazioni per offrire un punto di riferimento e promuovere un turismo lento

Nella ex scuola di Alzano è stato aperto il “Rifugio Mut de Nes”: uno spazio per la comunità

Nonostante la pioggia, a Monte di Nese, frazione di Alzano Lombardo, nessuno si è fatto scoraggiare. Sabato 16 novembre il nuovo “Rifugio Mut de Nes” ha aperto ufficialmente negli spazi dell’ex scuola, e in tanti sono saliti fin lassù per l’inaugurazione.

La sala si è riempita in fretta: residenti, volontari, amministratori e associazioni del territorio, tutti curiosi di vedere da vicino quello che dovrebbe essere il nuovo punto di riferimento per la frazione alzanese.

Dal bisogno del territorio

Monte di Nese, piccola frazione a 800 metri di altitudine, negli ultimi anni ha visto arrivare nuove famiglie, ma senza servizi in grado di sostenere davvero la vita quotidiana. Da qui è partito tutto: ascolto degli abitanti, analisi del territorio e il progetto “Monte di Nese: Agire Locale, Pensare Globale”, ideato per valorizzare ciò che già c’era – i sentieri, l’area sportiva, il paesaggio -, ma anche per colmare ciò che mancava: un luogo di ritrovo per la comunità.

Il rifugio del Monte di Nese

La scelta è ricaduta sull’ex scuola, trasformata in uno spazio polifunzionale: non un ostello tradizionale, ma un ambiente più flessibile, pensato per accogliere gli alzanesi e promuovere un turismo lento.

Il lungo percorso

«Il percorso non è stato facile. All’inizio, paradossalmente, l’edificio non era nemmeno formalmente di proprietà del Comune e mancavano diversi passaggi per poterci mettere mano. Alla fine siamo riusciti a sistemare tutto», ha raccontato il sindaco Camillo Bertocchi.

L’inaugurazione del rifugio

Risolta la proprietà, sono partiti gli interventi sull’ex scuola, già oggetto di un primo finanziamento regionale negli anni scorsi. Poi è arrivato un allagamento, che ha creato nuovi danni e ulteriori ritardi. «È stato un colpo duro, ma siamo riusciti a recuperare buona parte delle spese con l’assicurazione e ad andare avanti».

In totale, tra ripristini e adeguamenti, l’investimento è salito a circa 110 mila euro negli ultimi due anni. Una spinta decisiva è arrivata dal (…)

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