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Nembro, posti a disco orario al parcheggio del cimitero: ma come si leggono i cartelli?

Qualcuno temeva che i 140 parcheggi fossero a tempo limitato. L'assessore Morbi: «Solo quelli in prima fila. Scelta ponderata»

Nembro, posti a disco orario al parcheggio del cimitero: ma come si leggono i cartelli?
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di Elena Conti

«Da quando il parcheggio del cimitero è diventato a disco orario?», ha chiesto qualcuno sul gruppo Facebook “Sei di Nembro Se Anche Tu...”, scatenando un buon numero di commenti da parte degli utenti indignati.

Alcuni hanno suggerito di protestare inviando mail al Comune, altri di aumentarlo quantomeno a due ore, nella speranza che non diventino a pagamento. Altri ancora si lamentano del fatto che, in questo modo, diventa impossibile parcheggiare vicino a casa per chi non possiede un box o un posto auto privato.

Ma tutto questo putiferio, in realtà, ha poco senso: l’istituzione del disco orario vale soltanto per la prima fila di auto, quella dove si trova anche la postazione di ricarica per le auto elettriche, e quindi limitata a soli quattro o cinque parcheggi. Tutti gli altri, che sono ben più di cento escludendo l’ultima fila che è stata occupata temporaneamente dal cantiere del nuovo Palazzetto dello Sport, sono rimasti liberi.

«Dove sta scritto - ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici Matteo Morbi, in risposta ai commenti negativi - che il pubblico debba sopperire alle carenze strutturali di una proprietà privata, box o posto auto che sia? I dischi orari non vengono messi con leggerezza, ma sono frutto di ragionamenti. Ragionamenti che permettono agli anziani di poter accedere comodamente al cimitero, o permettere a tutti di trovare posto vicino al centro storico per poter fare la spesa o ancora di poter fermarsi ad acquistare comodamente il giornale. Poi, se alla sera è libero, può parcheggiare chiunque non abbia altre possibilità nella propria proprietà».

I cartelli fuori dal cimitero di Nembro

La scelta di istituire il disco orario, secondo quanto riportato da Morbi, è stata frutto di una richiesta degli stessi cittadini, che faticavano a trovare posti liberi per visitare i propri cari al cimitero (...)

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