Il caso

Niente da fare, a Levate si tira dritto sul Bailino. E si farà anche la strada

Approvato il piano attuativo per la realizzazione del centro commerciale, parzialmente accolte solo tre osservazioni sulle ventitré presentate

Niente da fare, a Levate si tira dritto sul Bailino. E si farà anche la strada
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di Andrea Carullo

Che sarebbe stato un consiglio comunale di fuoco, quello di Levate, lo si capiva già molto prima di sedersi ai tavoli. D’altronde, all’ordine del giorno c’erano diversi argomenti tra cui quello cardine che ha coinvolto il paese negli ultimi mesi: l’approvazione del piano attuativo AT02 Bailino.

Con otto voti favorevoli, un astenuto (Giulio Colombo, Uniti per Levate) e due contrari (Giorgio Pezzetti e Andrea Guerini, Progetto Levate), il piano è stato approvato definitivamente.

Contro l’approvazione del piano attuativo sono state portate ben 23 osservazioni articolate in svariati punti. Di queste, ne sono state accolte parzialmente soltanto tre. La prima è quella di uno dei punti di Legambiente che chiedeva di «rivedere i termini indicati nell’articolo tre della convenzione in modo tale che i lavori debbano essere conclusi entro i canonici dieci anni dalla data di approvazione della convenzione urbanistica».

Accolta anche la terza parte dell’osservazione del signor Tinaglia, ovvero la rielaborazione della convenzione urbanistica specificando il vincolo di passaggio nella nuova strada per i soli residenti di Levate, indicando quali siano i dispositivi da installare a cure e spese del soggetto attuatore. Infine, sono stati accolti diversi punti delle osservazioni della Provincia, che però aveva dato un parere pressoché favorevole al piano.

«Il percorso per arrivare a quest’approvazione è stato lungo, ma ricordo che poteva concludersi una volta approvata la rotatoria - ha dichiarato il sindaco, Maickol Duzioni -. L’amministrazione, per non imporre il piano, ha voluto portarlo comunque in variante. Per me è stato un lavoro proficuo, andremo a dare nuovi servizi che sono fondamentali per i cittadini e che soddisfano bisogni importanti. Capisco che per un piano con una volumetria come questa ci sia timore ed è stato giusto che i cittadini portassero avanti le loro idee, ma è anche responsabilità dell’amministrazione scegliere cosa ritiene sia giusto, prendendosi poi anche le conseguenze».

Sprezzante, già da inizio consiglio, Giorgio Pezzetti: «Faccio solo una richiesta all’amministrazione, quasi una supplica (...)

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