La segnalazione

«Niente mezzi pubblici e degrado»: la serata a Bergamo di una famiglia di Torre Boldone

Una madre racconta l'esperienza di un sabato sera in città: dall'assenza di bus o tram dopo una certa ora alle situazioni "borderline" in stazione e Porta Nuova

«Niente mezzi pubblici e degrado»: la serata a Bergamo di una famiglia di Torre Boldone
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Una lettrice che vive in provincia ci ha raccontato un'uscita familiare a Bergamo (insieme al marito e ai figli piccoli) che si è rivelata tutt'altro che piacevole, al contrario dei programmi. Oltre ad avere avuto dei problemi evidenti con il trasporto pubblico serale - cosa che già in passato è stato oggetto di discussione (per diverse linee mancano le corse nelle ore serali) -, la segnalazione sottolinea ancora una volta il tema dei fenomeni di degrado urbano.

I luoghi del centro città visitati sono quelli che, spesso, sono risultati teatro di vicende simili (così come delle azioni delle forze dell'ordine, che comunque girano). Ma a lasciare basita l'autrice della segnalazione sono soprattutto le scene a cui dei minori sono stati costretti ad assistere. Questo mentre il marito, dato che erano rimasti a piedi (zero bus e tram), era stato costretto a tornare nel Comune di residenza a recuperare la macchina.

Il «benvenuto» in stazione

«Vorrei raccontare un sabato sera d’estate che, in una città civile, dovrebbe essere normale. Ma a Bergamo, evidentemente, non lo è più - ha esordito la lettrice -. Siamo una famiglia di Torre Boldone, con tre bambini piccoli. Sabato decidiamo di andare in centro per vivere una serata diversa, scegliendo consapevolmente i mezzi pubblici. Lo facciamo per coerenza, perché cerchiamo di educare i nostri figli a uno stile di vita più sostenibile. Ma la città, a quanto pare, non è pronta (né minimamente interessata) a sostenere questo tipo di scelte».

La famiglia ha preso il tram alle 19.30, arrivando così alla stazione ferroviaria: «Qui il "benvenuto" è rappresentato da un gruppo di soggetti molesti e potenzialmente pericolosi: tra richieste di denaro e comportamenti al limite (e oltre) della legalità, ci vediamo costretti ad abbassare lo sguardo e proseguire a passo svelto per evitare guai. È questa l’accoglienza che riserviamo a famiglie e turisti?».

Rimasti bloccati in centro

La famiglia si è diretta poi in Piazzale Alpini, dove si stava tenendo il concerto di Cristina D’Avena, con tante famiglie e ragazzi che passavano una serata serena. Hanno preso un gelato e fatto una passeggiata. In seguito, alle 21.45, si sono diretti verso la fermata del tram per rientrare. «Ma il tram non c’è. Né ci sono pullman. Le corse finiscono alle 21.30. Di sabato sera».

A lasciare perplessa la lettrice è il fatto che molto spesso, in questi anni, la città sia stata descritta come una «smart city», all'insegna della «sostenibilità» e con la volontà di incentivare la «mobilità green». Fatto sta è che coniugi e prole sono rimasti a piedi, in centro a Bergamo, con ben poche opzioni alternative.

«Risultato? Mio marito è costretto a noleggiare un monopattino, tornare a Torre Boldone, prendere l’auto e poi tornare in centro a recuperarci. Nel frattempo, io e i bambini aspettiamo alla pensilina di Porta Nuova. In pochi minuti, ci ritroviamo circondati da ragazzini» che - sempre secondo la testimonianza - avrebbero anche assunto delle sostanze stupefacenti. «Nessuno si nasconde - continua la lettrice -. Nessuno si preoccupa di essere visto». La donna ha quindi cercato di spostarsi, ma ovunque andasse, a detta sua, la scena non cambiava.

«Così si fanno scappare le famiglie»

«La sensazione - continua la lettera - è quella di non essere affatto al sicuro. Mi chiedo: com’è possibile che io abbia visto tutto questo in mezz’ora e le forze dell’ordine no? Dove sono? Che controlli ci sono? Quanto ancora dobbiamo aspettare prima che venga applicata la legge? Quanto dobbiamo sopportare prima che si ponga fine a questa vergognosa situazione di degrado? Vogliamo una città vivibile o abbiamo deciso di fare scappare famiglie, turisti e cittadini onesti?».

Da ultimo, una considerazione su quella che sembra ormai essere una necessità, in una città che è cresciuta molto d'importanza negli ultimi anni: «È accettabile che di sabato sera, in una città con eventi e locali aperti, i mezzi pubblici smettano di funzionare alle 21.30? Cosa dovremmo fare, secondo voi? Prendere l’auto, inquinare, pagare parcheggi a peso d’oro e poi rientrare rischiando di imbatterci in questo clima da terra di nessuno? Forse, oltre ad accettare direttive dall’Europa, dovremmo iniziare a prendere esempio da chi organizza davvero il trasporto pubblico e garantisce sicurezza reale nelle città».