Niente pensione senza il Green Pass, la Cisl bergamasca: «Si mina un servizio essenziale»
Il sindacato dei pensionati contesta la norma di subordinare l'accesso alle Poste solo a chi è munito del certificato base
Ai pensionati va garantito il diritto di riscuotere la pensione alle Poste, anche se hanno scelto di non vaccinarsi e di non effettuare il tampone. È questa la tesi espressa dalla Fnp Cisl di Bergamo all’indomani dell’approvazione del Dpcm che stabilisce che per accedere agli uffici postali è necessario esibire il Green Pass base.
«Ferma restando la nostra netta e assoluta condivisione della scelta vaccinale – osserva la segretaria generale Caterina Delasa -, riteniamo oltremodo preoccupante la decisione di limitare l’accesso agli uffici postali ai soli possessori del Green Pass. Così facendo si mina il servizio essenziale del ritiro della pensione, senza contare le difficoltà oggettive del personale che dovrà sobbarcarsi l’onere dei controlli».
Nell’ultima versione del decreto è saltata la norma che considerava la riscossione della pensione un’esigenza essenziale. Ma, oltre agli uffici postali, sarà necessario effettuare almeno un tampone antigenico o molecolare anche per entrare in banca e negli uffici pubblici.
«Se la pensione è un servizio essenziale deve essere agevolato al massimo il suo ritiro – continua Delasa - considerando che buona parte dei pensionati non ha il servizio di home banking, né vive in città dotate di numerosi sportelli bancomat. Sono ancora tanti gli anziani che si recano alle poste per ritirare il denaro per il quale hanno versato anni di contributi. Sarebbe opportuno almeno prevedere la possibilità di una delega temporanea per far ritirare l’assegno a una persona di fiducia».