Niente più gite al Bogn, la baia naturale più magica del Lago d'Iseo: chiuso fino al 27 dicembre
L'Amministrazione ha recintato il luogo per la creazione di una pista ciclabile, ma una parte del territorio è privato
Un angolo di pura magia tra acqua e strapiombi, un luogo dove si concretizza il sublime tanto amato dai Romantici, il posto perfetto dove prendere lo slancio per proiettarsi nel lago facendo gara di tuffi. Ora tutto questo non c’è più. Il Bogn, baia naturale che si affaccia sul Lago d’Iseo e capace di attirare turisti non solo da tutto il circondario, ma anche da tutta Europa, luogo celebrato nelle storie Instagram e diventato in breve tempo da meta segreta nota solo alla gente del posto a luogo di folle, è stato chiuso per un provvedimento preso dal Comune di Riva di Solto. Il motivo, effettuare dei lavori e il tutto proprio ora che la stagione più calda e affollata sta per prendere avvio, se non è già del tutto avviata.
Dopo un grandioso progetto cassato dalla Sovrintendenza, che prevedeva una grande galleria giudicata troppo impattante, l’Amministrazione si è spostata su una più modesta idea di valorizzazione della mobilità leggera con una pista ciclopedonale che però passa lungo una proprietà privata. Vittorio Capitanio, il proprietario di quest’ultima, sostiene di non essere stato avvisato e di non sapere niente dell’intervento. Ha dichiarato ad Araberara: «Aspetto che mi dica qualcosa. Non abbiamo visto gli interventi che vogliono fare, il piazzale lì davanti è il mio è l’hanno recintato senza dirmi nulla, a questo punto penso che la misura sia colma».
L’ordinanza del Comune per la chiusura del Bogn è del 10 giugno scorso e prevede che l’area resti chiusa fino al 27 dicembre 2022. Tutta la stagione estiva verrà quindi persa e il paradiso del Bogn resterà inaccessibile. Per questo Norma Polini, già sindaco di Riva di Solto ed esponente di minoranza dell’attuale Consiglio comunale, non può che mostrarsi fortemente critica nei confronti della scelta dell’Amministrazione: «Chiudere il Bogn all’inizio di una promettente stagione turistica e dopo anni di grandi difficoltà per l’economia del territorio è un atto irresponsabile che colpisce non solo il turismo di questo tratto di lago, ma dell’intero comprensorio iseano. Pensare poi che i lavori si protrarranno fino a fine anno ha dell’incredibile: un vero atto di autolesionismo».
I turisti non si sono voluti arrendere e in questi giorni di caldo torrido, chi dalla provincia di Bergamo chi da quelle vicine, chi anche da più lontano, chi lasciando la moto a bordo strada e chi cercando di infilare la macchina in qualche parcheggio improvvisato, una volta arrivati, non hanno rispettato le indicazioni e hanno pensato di spostare le transenne per potersi godere nonostante tutto della bellezza e tranquillità del luogo.
Se il Bogn, almeno in teoria, è chiuso, la questione nel suo complesso non sembra chiusa per niente. Ora si attendono sviluppi perché Capitanio, il proprietario di parte dell’area recintata, è sul piede di guerra: «Vedrete ora che succede, adesso basta!».