Niente stipendi ai non vaccinati, la Cisl contro la proposta di Confindustria
I rappresentanti bergamaschi chiedono di evitare fughe in avanti: «Vaccinazioni importanti, ma attenzione alla sfera dei diritti»
«Non sono necessarie fughe in avanti, soprattutto per un tema delicato come questo, che riveste particolare importanza nella sfera dei diritti individuali dei lavoratori». Francesco Corna, segretario generale della Cisl di Bergamo entra oggi (mercoledì 21 luglio) nella discussione, aperta dalla proposta di Confindustria, sulla possibilità di sollevare dagli incarichi, se non licenziare, i lavoratori che non si dovessero vaccinare.
«Abbiamo sempre scelto i percorsi insieme: anche in tema di pandemia, Bergamo ha da subito mostrato una straordinaria capacità di giungere a sintesi di punti di vista diversi, alla ricerca del bene comune. Siamo tutti coscienti che il vaccino sia l’unica arma adesso a disposizione per non vederci nuovamente piombare in nuove restrizioni, sociali e economiche. La priorità è vaccinare in fretta tutta la popolazione, per questo serve un impegno comune di tutte le parti sociali, e non forzature per far vedere chi è più o meno bravo».
«Abbiamo fatto accordi per le vaccinazioni in azienda, per la sicurezza nei luoghi di lavoro, siamo pronto a discutere di nuove e diverse strategie per mettere al riparo la parte più consistente della popolazione – ha concluso Corna -. Ma questo va fatto insieme, tenendo a debita considerazione i punti di vista, la sfera dei diritti, come quella dei doveri e soprattutto il bene comune».