cambiamenti in vista

Senza Msc, niente interporto a Cortenuova. Torna in pista l'ipotesi di uno scalo a Verdello

La multinazionale non ha fatto sapere nulla: secondo il gruppo Vitali sarebbe il segno del ritiro dall'operazione. Ridimensionato il progetto

Senza Msc, niente interporto a Cortenuova. Torna in pista l'ipotesi di uno scalo a Verdello
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In apertura, foto storica da "Il portale dei treni"

Potrebbe iniziare una nuova vita il raccordo ferroviario che serve la Dalmine-Tenaris, collegato alla stazione di Verdello-Dalmine. Qui potrebbe essere infatti realizzato uno scalo merci alla luce dell'ormai quasi certa uscita di scena della multinazionale Msc dalla società Cortenuova Freight station, proponente della costruzione di un interporto a Cortenuova.

Solo lo scalo

La notizia è riportata da L'Eco di Bergamo sulla base di dichiarazioni rilasciate dal Gruppo Vitali che specifica come la realizzazione dell'interporto fosse legata alla presenza di Msc nell'impresa. Senza la multinazionale, che non ha mai rilasciato dichiarazioni sul punto e che ormai da tempo era spazientita per le lungaggini dell'iter, l'operazione resterebbe confinata alla realizzazione di uno scalo, progetto meno impegnativo e anche meno impattante.

L'ipotesi Verdello

Rispunta quindi l'ipotesi di Verdello, che già una decina di anni fa era stata considerata come possibile sede di uno scalo merci in alternativa a quello di Bergamo, che nel mentre è stato dismesso (era il 2023). Ai tempi, si parlava di una piattaforma di circa ventimila metri quadrati da dotare di cinque binari (due con lunghezza utile di 185 metri, due di 218 metri e uno di 255). Qui si sarebbero dovuti trasferire gli operatori Lotrafer e Cisaf .

A bloccare l'iter, arrivato alla sottoscrizione di un protocollo d'intesa tra Provincia, Regione, Confindutria e Comune, era stata Levate, contraria al passaggio della viabilità di collegamento sul suo territorio. Non se ne era quindi più parlato.

Le condizioni attuali

Ora invece se ne torna a discutere, con il sindaco di Verdello, Fabio Mossali che ritiene necessario «avviare un confronto su un suo possibile potenziamento nell'ambito di una riqualificazione della zona nord del paese. Servirà un confronto con Regione». Sembra che anche Dalmine-Tenaris sia interessata e così anche la Provincia che da tempo sottolinea l'importanza di dotare la Bergamasca di una struttura di questo tipo.

Sul tutto però vige ancora un velo di riserbo, tanto che Cisaf sottolinea di non aver avuto ancora informazioni ufficiali, in primis proprio da Msc.