«Non è un problema mio»: una brutta esperienza coi traghetti del Lago d’Iseo
Un lettore racconta un episodio discutibile, in cui il personale si sarebbe rifiutato di aiutare dei turisti
Riportiamo di seguito una lettera inviata ieri (giovedì 13 aprile) alla nostra redazione, in cui l’autore riporta un episodio poco gradevole, capitatogli a Pasquetta col personale del servizio navigazione del Lago d’Iseo:
Mi recavo alle 19.10 al molo di Monte Isola per l'ultima partenza per Lovere, prevista alle 19:25, dopo un piacevole pomeriggio.
Alle 19.40 ancora nessuna imbarcazione aveva attraccato e l'avviso della partenza prevista, sul pannello informativo, era sparito. Vedendo passare un'altra imbarcazione e temendo di restare sull’isola, ho corso per raggiungerla e capire cosa stesse succedendo: il personale di bordo mi ha laconicamente risposto che la loro imbarcazione portava a Sulzano e che la mia, invece, era già partita. Osservando che ero presente sul molo per le altre destinazioni dalle 19.10, il conducente mi ha risposto che era impossibile (prendendomi per un bugiardo?), ma comunque «non sarebbe stato un problema suo».
Sono comunque salito a bordo, sicuro di trovare passaggio per Lovere da amici, residenti in zona. Il peggior disservizio, però, è avvenuto ai danni di un gruppo di quattro turisti che non avevano modo di raggiungere quella località via terra. Il personale si è dimostrato ancora scostante, con risposte del tipo «non è un problema mio», «è impossibile non sia passato», «è impossibile sia in ritardo», «mi avete rotto» e, a un certo punto, assumendo atteggiamenti apparentemente minacciosi nei confronti di uno dei turisti.
D'altronde i toni si erano accesi parecchio, arrivando a urla anche esagerate (ma mai con toni offensivi) da parte di questi ultimi, che si trovavano davanti due persone totalmente indifferenti al loro problema. L'atteggiamento del personale è stato vergognoso; commenti di disgusto sul servizio sono arrivati da parte di altri passeggeri, con alcune poco carine generalizzazioni sulla gente del posto, ingiuste ma provocate forse da un comportamento umanamente incomprensibile, professionalmente deprecabile e dannoso per l’economia locale, dato che ai turisti rimarrà un pessimo ricordo. Di sicuro, una cinquantina di loro ci penseranno due volte prima di tornare a Monte Isola.
Se il personale si fosse informato, tutto si sarebbe risolto in pochi minuti: arrivato a Sulzano ho infatti scoperto da un dipendente del servizio di navigazione, più professionale, che l’imbarcazione navigava per Lovere con sedici minuti di ritardo. A saperlo l’avrei attesa senza problemi.