di Laura Ceresoli
L’estate sta finendo, ma il caldo delle ultime settimane ha costretto molti residenti a tenere le finestre spalancate nella speranza di catturare una boccata d’aria fresca. Così nella frazione di Locate, a Ponte San Pietro, il riverbero dei suoni notturni che si infila nelle case ha trasformato questo periodo rovente in un incubo acustico per molti residenti.
I social sono diventati il megafono di questa insofferenza collettiva, con lamentele che spaziano dagli schiamazzi notturni dei giovani al ronzio fastidioso dei tosaerba a orari improbabili, fino al suono delle campane della chiesa.
Una mamma residente vicino al parco in via Marco Polo denuncia la situazione di degrado e disturbo che lei, la sua famiglia e molti vicini sono costretti a sopportare ogni notte a causa dei ragazzini che si riuniscono sotto la sua finestra: «Chiedo gentilmente di moderare i toni. Ho una bambina piccola e sia io che mio marito ci alziamo alle 6 per andare a lavorare, come credo faccia la maggior parte dei miei vicini di casa, che infatti si lamentano come me di questa situazione – spiega sulla pagina Facebook “Sei di Locate Bergamasco se”. Non è possibile che alle 2 di notte ci sia gente con la radio a tutto volume, che urla e fa un chiasso incredibile, impedendoci di dormire, e per di più con moto e scooter che passano continuamente. Inoltre, in quel parco rimbomba tutto ed è davvero impossibile riposare”.
La donna spiega che, nonostante i numerosi tentativi di dialogo con coloro che frequentano il parco di notte, la situazione non è cambiata: «Abbiamo provato più volte, con calma e con educazione, a parlare direttamente con questi ragazzi chiedendo di abbassare la voce, ma non ci ascoltano. E a chi mi dice: “Non sei mai stata giovane?”, rispondo di sì, lo sono stata, uscivo anch’io con gli amici, ma sempre portando rispetto per le altre persone. Se sono le 2 di notte e mi trovo con gli amici in un parco accanto alle abitazioni, almeno evito di urlare come se non ci fosse un domani e non metto la musica a volume da rave party: parlo a voce normale».
La residente sottolinea di non essere contraria al fatto che i ragazzi si incontrino al parco, ma (…)