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Nuove regole sulla quarantena, ma i tempi per fare un tampone restano lunghi

Spesso chi deve effettuare il test di controllo per la fine della quarantena trova posto ben oltre il termine dell'isolamento

Nuove regole sulla quarantena, ma i tempi per fare un tampone restano lunghi
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L’esplosione dei contagi e il grande numero di persone in isolamento, perché positive o perché contatti stretti di contagiati, ha messo in crisi il sistema di esecuzione e analisi dei tamponi. Tanto che da fine dicembre Regione Lombardia ha creato una task-force apposita e annunciato la creazione di nuovi centri tampone sul territorio.

Le nuove regole sulla quarantena, che differenziano tempi e modalità a seconda del fatto che una persona sia vaccinata con tre dosi, con due dosi ma da più di quattro mesi, o non vaccinata, dovrebbero servire a snellire le code e facilitare l’accesso ai test per chi ne ha bisogno. Ma gli effetti benefici di queste decisioni devono ancora farsi vedere.

Come riporta L’Eco di Bergamo a “farne le spese” sono soprattutto coloro che, terminati i dieci giorni di isolamento (o eventualmente sette) devono effettuare il tampone per stabilire la fine della quarantena, se negativo. Il problema è che spesso il test di controllo viene fissato ben oltre il decimo giorno di isolamento.

Molti bergamaschi, nella speranza di riuscire a eseguire il tampone in tempi ragionevoli, starebbero quindi optando per i centri privati, visto che anche i test negativi eseguiti privatamente sarebbero ugualmente validi per terminare l’isolamento.

Nel frattempo Regione Lombardia, nell’ambito dell’azione della cosiddetta task-force tamponi, ha annunciato l’apertura di un nuovo centro ad Antegnate; un secondo centro, sempre in Bergamasca, sarà attivato a partire da lunedì 10 gennaio. L’obiettivo è di ottenere un aumento pari a 4.500 tamponi in più alla settimana.

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