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Nuovi codici per le urgenze nei Pronto Soccorso, i medici: «Non è ciò di cui si ha bisogno»

Il sindacato dei professionisti ospedalieri contro la riforma di Regione: «Bisogna investire sulle risorse a disposizione delle strutture sanitarie»

Nuovi codici per le urgenze nei Pronto Soccorso, i medici: «Non è ciò di cui si ha bisogno»
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Per il migliorare l'organizzazione degli ospedali bisognerebbe intervenire potenziando le risorse a disposizione delle strutture sanitarie, non complicare ulteriormente l’organizzazione dei pronto soccorso. Almeno, questa è l’opinione espressa dal sindacato Anaao Assomed Lombardia, critico rispetto al nuovo modello di triage approvato in settimana dalla giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti.

La riforma approvata interviene sui tempi d’attesa e prevede l’aumento da 4 a 5 dei codici per l'accesso al pronto soccorso, individuando tra i pazienti in codice verde coloro che hanno la necessità di effettuare una visita entro l’ora successiva. Per il sindacato però questa scelta coprirebbe semplicemente, grazie a una sfumatura, la mancanza di risorse a disposizione.

Il Pirellone continuerebbe a descrivere il sistema sanitario lombardo come un sistema iperefficiente, all’avanguardia e iperproduttivo, senza ascoltare invece le testimonianze di medici e dirigenti sanitari stremati da un’organizzazione troppo fluida e mutevole, che fa perno su risorse date per scontate ma in realtà assenti o portate allo stremo.

«I medici scappano verso altri lidi, dove le condizioni lavorative sono migliori e meno isteriche, come il privato, la libera professione o la medicina generale – afferma Stefano Magnone, segretario di Anaao Assomed Lombardia –. Questo fenomeno purtroppo non interessa solamente il territorio lombardo ma è diffuso a livello nazionale. Ciò testimonia in maniera cristallina una situazione esattamente opposta rispetto a quella descritta dall’assessore al Welfare».

Per ottenere un effettivo miglioramento dell’organizzazione delle strutture sanitarie non è quindi sulla tavolozza cromatica dei pronto soccorso che bisogna intervenire, bensì sulle risorse di cui gli stessi pronto soccorso sono dotati, valorizzando il personale sanitario e riorganizzando la rete ospedaliera, puntando all’efficienza.

«Se da una parte, durante la Commissione III del consiglio regionale, alcune osservazioni di Anaao sono state recepite e ascoltate – si legge in una nota - dall’altra mancano i concreti riscontri da parte dei palazzi regionali, dove la governance rifiuta di ascoltare i problemi lamentati dai medici e dalle loro rappresentanze. Non le inaugurazioni, non i grandi exploit; servono soluzioni innovative a problemi reali e non il mantenimento dello status quo travestito da riforme richieste dal Pnrr o dal Ministero».

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