Riqualificazione ex Sace, la minoranza: «Ci sono delle criticità. E mancano le opere»
Un ordine del giorno, a firma dei consiglieri di minoranza, getta luce su alcuni punti critici del progetto in corso
Un ordine del giorno presentato dalla minoranza comunale di Bergamo (Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lista Pezzotta Sindaco) solleva una serie di preoccupazioni riguardo al progetto di riqualificazione dell'area ex Sace di cui si è parlato nei giorni scorsi.
Tra i temi principali, il riconoscimento dell'interesse pubblico circa l'inserimento dell'area nell'elenco del patrimonio edilizio dismesso con criticità e la sua classificazione come ambito Egt (elevato grado di trasformabilità) nel nuovo Piano di Governo del Territorio (Pgt), che «non è ancora stato pubblicato sul Burl». La stessa area, nel vecchio Pgt, era stata segnalata con la sigla Egt04, segue sigla Iu5.
La differenza volumetrica
Gli stessi consiglieri, nel documento, sottolineano la differenza di superficie lorda ipotizzata nel nuovo Pgt rispetto al vecchio (di circa 4.068), ricordando poi la proposta di Conca Fiorita Srl, che ricalca il precedente Piano Integrato di Intervento (Pii), annullato nel 2020 «in maniera singolare tre giorni dopo la data di presentazione della proposta», in termini di volumetrie e altezze. Si chiedeva di costruire un piano in più di quelli esistenti riguardo l'edificio che ospita la Sace, che così sarebbe diventato di cinque piani.
«Nella proposta urbanistica, arrivata come suggerimento per il nuovo PGT, si chiede infatti di costruire per 15 mila mq ossia i 45 mila mc a cui si aggiungono i circa diecimila del piano in più della sede Sace per un totale di 55 mila mc. Nella convenzione del 2014 si parla di 18.536 mq, quindi 55.608 mc. Le volumetrie coincidono. Ricordo che stiamo parlando delle volumetrie residue dopo costruzione della palazzina occupata da Abb Sace».
Le opere mancanti e le criticità
L'ambito della ex Sace «è uno dei piani attuativi più noti». Partito con 91 mila mc di volume nel 2009, è progressivamente sceso fino ai 79 mila dell'ultima variante. «Le altezze, dopo le boutade di 15 piani, erano scese progressivamente a 13, 11, 9 piani fino ai 7 della variante 2013».
Nell'ordine del giorno, i consiglieri evidenziano diverse criticità legate al progetto, tra cui insufficienza della rete fognaria, già messe a dura prova «in occasione dell'esondazione della Morla», mancanza di una vasca di laminazione per la gestione delle acque piovane, mancanza di parcheggi aggravata dalla presenza dei dipendenti Sace, mancato allargamento di via Pinetti e riduzione degli spazi dedicati all'asilo nido e alla sala civica.
A ciò si aggiungerebbero le mancate opere di urbanizzazione primaria e secondaria previste dal Pii, come il giardino pubblico, i parcheggi, la piazza, il centro sociale e l'asilo nido. Anche la riqualificazione del Campo Utili, che era inizialmente prevista a carico dell'attuatore del progetto, ora è a carico del Comune. Le richieste avanzate alla Giunta sono molteplici: dalla verifica dello stato della rete fognaria, alla necessità di vasche di laminazione.
I consiglieri chiedono anche di «procedere con uno studio sulla mobilità per verificare la proporzione del numero di parcheggi, richiedere all'attuatore dell'intervento l'allargamento di via Pinetti con parcheggio da ambo i lati, richiedere una sala civica polifunzionale di almeno 255 mq così come previsto dalla variante del 2013 e richiedere una ciclopedonale di raccordo con via Pescaria nel corridoio che corre sotto la palazzina Sace».