Odori fastidiosi a Lallio, il Comune ricorre a 25 volontari (e a un software) per scovarne la causa
Si chiama "Progetto Molf": le segnalazioni aiuteranno i tecnici Arpa a trovare la fonte della puzza
Il problema degli odori molesti a Lallio dura ormai da diversi anni, ma non si è mai riusciti a capire quale fosse la fonte: adesso, il Comune ha deciso di scendere in campo con venticinque volontari, che monitoreranno il fenomeno collaborando con l'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente).
Il progetto Molf
I cittadini che si sono offerti parteciperanno quindi al progetto "Molf", acronimo che sta per "molestie olfattive": in pratica, tramite un software fornito dall'agenzia regionale, potranno segnalare luogo e giorno in cui si sente puzza in paese, insieme ad altri dati che dovrebbero permettere, attraverso poi le indagini dei tecnici, di capire se sia qualche azienda in zona a produrre il cattivo odore. Ad esempio, l'orario in cui si inizia a percepire l'esalazione e quando invece scompare.
Nessuna sostanza nociva rilevata
Il periodo di rilevazione durerà tre mesi e, se dovesse emergere che a provocare la puzza sia qualche lavorazione di un'impresa in zona, il Comune si è impegnato a sedersi a un tavolo con gli altri enti statali, ovvero Provincia e Regione, e il privato per trovare una possibile soluzione al problema. In ogni caso, da precedenti rilevazioni sembra che, comunque, di sostanze nocive non ce ne siano e che quindi sia solo una questione che disturba l'olfatto.
Il caso di Bagnatica
Del Molf si era già parlato nelle cronache per il caso di Bagnatica, in cui si era ricorsi anche lì a dei volontari per monitorare gli odori molesti nell'aria: l'Arpa, confrontando i parametri inviati dagli utenti con le informazioni su direzione del vento e condizioni meteo, aveva così scoperto che venivano dalla Montello Spa, società di lavorazione e smaltimento rifiuti. Non è quindi escluso che, anche stavolta, con l'aiuto dei residenti i tecnici possano scoprire da dove viene la fastidiosa zaffata.