Oltre la Linea Rossa delle guerre
La mostra del fotografo e reporter di guerra Giovanni Diffidenti a Bergamo dal 5 maggio
In che modo è possibile, oggi, restituire il dolore e la disperazione causati dalle guerre, perché ciò che sta accadendo ai confini dell’Europa, e non solo, possa non ripetersi? Il fotografo e reporter di guerra Giovanni Diffidenti ha dato la sua personalissima risposta con la mostra “Oltre la linea rossa - la memoria dell’orrore come antidoto alle guerre”, realizzata da Eirene – Centro studi per la Pace, in collaborazione con Associazione Mosaico, AVOLON – Associazione Volontari & Obiettori Nonviolenti e Mutuo Soccorso, con il contributo economico di Fondazione Comunità Bergamasca. In mostra dieci fotografie, scattate dal 2013 ad oggi, in cinque diverse zone di guerra: Afghanistan, Libia, Siria, Sudan, Ucraina.
Il tema della mostra
Ha spiegato Giovanni Diffidenti, parlando della sua mostra.
“Ho scelto volutamente di esporre poche fotografie, nonostante questo mi abbia causato non poca difficoltà nella selezione. Ma volevo che fossero d’impatto, ho scelto di mostrare i momenti in cui la guerra va “oltre” e viola diritti di bambini e persone innocenti”.
Da qui il nome della mostra “oltre la linea rossa”, che rappresenta sì il confine fisico, che viene attraversato dai soldati per attaccare, e dai giornalisti per riportare quello che accade, sapendo di mettere in gioco la propria vita. Ma si tratta anche, e soprattutto, del confine della dignità umana e dei diritti, che in guerra viene costantemente violato. La linea rossa nasce infatti da: “una coperta, che copre un bambino totalmente ustionato a causa di un bombardamento in Sudan, di cui si intravedono solo un braccio e parte del volto”, ma questo basta per non lasciare spazio all’immaginazione.
Andare oltre la linea rossa
La linea rossa diventa quindi anche il confine simbolico del pudore di chi guarda, del disturbo che certe fotografie possono causare, perché mostrano atrocità che non dovrebbero mai accadere, e con cui nel momento in cui accadono facciamo fatica a fare i conti. Foto dure, che però mostrano una dura realtà con la quale dobbiamo tutti fare i conti, ovvero quella che in guerra non ci sono confini, né limiti.
“Ho scelto di fare una mostra volutamente senza filtri, senza tutela per lo spettatore. Perché la mia speranza è che vedere tanta atrocità e distruzione possa far riflettere su fino a dove la guerra si spinge, arrivando anche dove non dovrebbe arrivare” ha concluso Diffidenti.
Info e orari
L’esposizione si aprirà sabato 6 maggio alle 17.30, presso la sala del Mutuo Soccorso in Via Zambonate 33 a Bergamo e rimarrà aperta fino al 21 maggio. Sarà possibile visitare la sala espositiva da martedì a venerdì dalle ore 17.30 e 19.30. sabato dalle 15.00 alle 19.30 e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30.