Ospedale di San Giovanni Bianco, l'Asst tranquillizza: «Il suo futuro non è a rischio»
Dall'Asst Papa Giovanni XXIII fanno sapere che «Gli investimenti sono continui e declinati su progettualità specifiche di messa in sicurezza ed efficienza»
«Gli investimenti sull’ospedale sono continui e declinati su progettualità specifiche, non con finalità di depotenziamento, ma di messa in sicurezza ed efficienza». Dopo il corteo organizzato questa mattina (sabato 7 agosto) a San Giovanni Bianco, l’Asst Papa Giovanni XXIII prova a rassicurare quanti temono che il nosocomio della Val Brembana sia destinato a un lento declino. Cittadini e sindaci hanno chiedono che vengano ripristinati tutti i servizi ospedalieri di base, ribadendo soprattutto la necessità di un pronto soccorso che resti attivo 24 ore su 24.
Nuovo personale
Proprio per sopperire alle carenze d’organico del pronto soccorso, l’Asst in un comunicato ha fatto sapere che è stata adottata una rotazione tra i medici del Papa Giovanni. Il personale sanitario presente è costituito da un'unica équipe, in grado di gestire al meglio le emergenze e le urgenze. «Mensilmente si attivano in media sette trasporti urgenti dall’ospedale di San Giovanni Bianco al Papa Giovanni - spiega il direttore sanitario Fabio Pezzoli - per accentrare la gestione dei casi specialistici tempo dipendenti come infarti miocardici acuti, o rotture di aneurismi dell'aorta». Inoltre a maggio è arrivato uno specialista nel reparto di medicina interna del presidio della Val Brembana, a cui si è aggiunta una collega rientrata dal congedo. «A settembre arriverà un nuovo medico dalla Nefrologia del Papa Giovanni per rafforzare il centro dialisi - aggiunge Pezzoli - e da novembre sarà potenziata l’attività di chemioterapia attraverso il reclutamento di una figura specialistica esperta, proveniente dalI'oncologia dell’ospedale di Bergamo».
Nascerà un ospedale di comunità
La direttrice generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII, Maria Beatrice Stasi, ha anche fatto sapere di aver chiesto alla Regione un contributo aggiuntivo di 2 milioni di euro per poter attrezzare l’ultimo piano della struttura di San Giovanni Bianco ad “ospedale di comunità”. «Abbiamo inviato a Regione un progetto per l’incremento dei posti letto necessari – spiega -. Le nuove strutture di ricovero serviranno a quei pazienti che, a seguito di un episodio di acuzie minori o per la riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica».
Gli investimenti sostenuti
Significative sono anche le risorse utilizzate per la messa in sicurezza dell’edificio e per l’acquisto di nuove tecnologie. Nelle sale operatorie sono già in funzione una colonna laparoscopica dal valore di 75 mila euro euro e quattro tavoli operatori da 215 mila euro. Più di 1,1 milioni di euro sono stati investiti per adeguare l’impianto elettrico e di condizionamento delle sale operatorie del secondo piano, mentre 180 mila euro sono stati spesi per attrezzare l’ambulatorio di endoscopia con una nuova colonna e 10 mila euro per dotare l’ambulatorio di otorinolaringoiatria di un nuovo audiometro e impendenzometro. La radiologia e i laboratori sono stati messi in rete con il Papa Giovanni, è stata attivata la cartella clinica informatizzata in Medicina e completata la farmaco-prescrizione informatizzata in Week Surgery, chirurgia e ortopedia, in linea completa con l’ospedale di Bergamo.
Per quanto riguarda le attività ambulatoriali è stata di recente potenziata la ginecologia per poter effettuare visite, ecografie e colposcopie. È stato anche attivato un servizio di odontostomatologia rivolto ai bisogni degli utenti fragili e disabili. Inoltre, alla luce del miglioramento del quadro epidemiologico post-Covid, l’Asst punta ad ampliare la presenza dell’ortopedico nei periodi dell’anno in cui è maggiore l’afflusso di pazienti al pronto soccorso.