Palazzo della Libertà, sbloccati in Senato 6 milioni di euro per la ristrutturazione
Approvato ieri (mercoledì 1 dicembre) dalle commissioni Lavoro e Finanze in Senato un emendamento presentato dal senatore PD Antonio Misiani
I lavori di ristrutturazione del Palazzo della Libertà, nell’omonima piazza, possono accelerare. Ad annunciarlo è stato ieri (mercoledì 1 dicembre) Antonio Misiani, senatore bergamasco del PD, dopo l’approvazione in Senato di un emendamento che permetterà di semplificare le procedure d’intervento.
«È stato un percorso complicato, ma alla fine ci siamo riusciti – ha commentato Misiani -. Con l’emendamento da me presentato, approvato dalle commissioni Lavoro e Finanze, l’Agenzia del Demanio potrà utilizzare fino a 6 milioni di euro già stanziati a favore del manutentore unico, superando una serie di vincoli che ostacolavano l’impiego di queste risorse. Sarà così possibile realizzare in tempi più rapidi gli interventi di manutenzione straordinaria».
Restano quindi da capire, adesso, quali saranno le tempistiche con cui verrà portato avanti il cantiere, anche perché l’obiettivo per i parlamentari bergamaschi e per Palazzo Frizzoni è che il tutto si concluda entro il 2023, anno in cui Bergamo sarà insieme a Brescia Capitale italiana della cultura. Un appuntamento al quale non sarebbe accettabile presentarsi con uno dei palazzi più prestigiosi della città ancora in stato di degrado, circondato da ponteggi e transenne.
«Con le colleghe Elena Carnevali e Leyla Ciagà abbiamo lavorato per settimane per raggiungere questo obiettivo – prosegue il senatore -. Una prima versione dell’emendamento non era andata a buon fine alla Camera, ci abbiamo riprovato al Senato e ce l’abbiamo fatta».
«Abbiamo provato tutte le strade possibili, ad ogni decreto, perché centrare l’obiettivo di poter utilizzare il Palazzo della Libertà per l’appuntamento del 2023 era fondamentale – conclude l’onorevole Elena Carnevali -. Così come superare lo stato di abbandono in cui l’immobile versa da troppi anni, dandogli nuove funzioni che le istituzioni bergamasche, a partire dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giorgio Gori, stanno definendo».