Parco Ovest, le associazioni inviano una diffida sull'avvio di qualsiasi intervento nell'area
Il documento è stato inviato a tutte le autorità preposte, anche al Ministero per la Transizione ecologica. I lavori minaccerebbero la biodiversità e le specie rare che vivono nel parco
La vista di movimenti sospetti di ruspe nell’area del Parco Ovest 1 ha messo sul chi va là residenti e associazioni, che temono interventi particolarmente invasivi che potrebbero danneggiare la fauna dell’area verde. In particolare, a destare preoccupazione sono i lavori di edificazione previsti su terreni che si trovano tra le vie Moroni, San Bernardino e la circonvallazione.
Per questa ragione Bergamo per il Parco Ovest, perilVillaggio, il comitato Bergamo Bene Comune e Fab-Flora Alpina Bergamasca hanno inviato una diffida all’inizio di qualsiasi lavoro nella zona in questione.
«L'area è caratterizzata dalla presenza della zona umida del paleoalveo del Morla e gli interventi previsti all’interno del Parco Ovest metterebbero fortemente a rischio la biodiversità di quest’ambiente unico in città – si legge nella diffida -, caratterizzato da una ricca varietà di vegetazione spontanea e da fauna comprendente specie rare o protette, andando a creare un danno irreparabile dal punto di vista ambientale e naturalistico».
Il documento è stato inviato non soltanto all’Amministrazione, ma anche al garante per la tutela degli animali di Bergamo, al presidente del Parco dei Colli, a Regione Lombardia e all’Ersaf (ente regionale agricoltura e foreste), al Ministero per la Transizione ecologica, alla Provincia, all’ordine provinciale degli agronimi e al comando dei carabinieri forestali.
Il Parco Ovest, continuano le associazioni promotrici della diffida, «proprio perché caratterizzato dalla presenza riscontrata di specie protette, meriterebbe l’adozione di misure a tutela della sua preservazione».
Nel complesso sono circa 80 le specie faunistiche avvistate dal 2014 al 2020 che godono di diversi gradi di tutela. Tra gli animali censiti, protetti anche dalla legge regionale numero 10 del 2008, vi sarebbero il rospo smeraldino, il moscardino, ricci, ghiri e pipistrelli, oltre al falco pecchiaiolo, l’averla piccola, il torcicollo, l’upupa, il nibbio bruno, il gheppio, il barbagianni, il picchio rosso e il picchio verde.
«Si fa presente – si legge a margine della diffida - che il periodo di nidificazione è già in atto alla data del presente documento (18 maggio 2021, ndr) fino al mese di settembre».